L'ANALISI
30 Luglio 2025 - 20:20
CREMA - Al titolo di città dei diritti si aggiunge quello di città dell’accoglienza. In due anni, dal 2023 al primo semestre 2025, è raddoppiato il numero delle cittadinanze italiane consegnate a maggiorenni di origine straniera. Erano state in tutto 45 nel 2023, sono salite a 94 l’anno scorso, mentre tra gennaio e fine giugno di quest’anno hanno già raggiunto quota 49. Un trend che potrebbe dunque portare ad arrivare per la prima volta a 100 nuovi cittadini italiani già in questo 2025.
La nazionalità di origine più rappresentata è quella albanese. Diversi sono ragazzi, i figli dei migranti di inizio Anni ’90, quelli degli sbarchi della disperazione le cui immagini riprese dai telegiornali sono rimaste impresse nelle memoria di una generazione intera. Bastimenti carichi di migliaia di persone che arrivavano nei porti pugliesi. Una fuga di massa dalla miseria e dal regime comunista fondato da Enver Hoxha, ormai in disfacimento. Poi ci sono Paesi come Marocco e India, e ancora Perù e diversi Stati africani o dell’Europa dell’est, come la Romania.
Dal 2022 al mese scorso sono state 245 le cittadinanze firmate dal sindaco Fabio Bergamaschi. Fatti due conti, e considerando che riguardano ovviamente solo persone maggiorenni, significa circa l’1% degli adulti residenti in città. In questi anni, proprio per far fronte al sempre crescente numero di richieste, in città sono nati anche diversi servizi dedicati, come lo sportello dell’Acli, aperto il lunedì dalle 9 a mezzogiorno nella sede di piazza Manziana. Le pratiche per la cittadinanza non sono di breve durata e richiedono una precisa documentazione. Innanzitutto la richiesta si può aprire solo se maggiorenni. Alcune vengono concesse in quanto la persona di origine straniera che ha sposato un italiano risiede legalmente in Italia da almeno due anni, o dopo tre anni dalla data del matrimonio se vive all’estero. La stragrande maggioranza, però, viene richiesta da chi proviene da paesi extraUe ed è arrivato nel nostro paese da almeno 10 anni, sempre a condizione che abbia la fedina penale pulita e un regolare permesso di soggiorno. Si scende a quattro anni per i cittadini dell’Unione Europea. Per le seconde generazioni, la legge prevede che i figli di stranieri nati in Italia non ottengano in automatico la cittadinanza, ma possano richiederla al compimento del 18° anno. Da non dimenticare che per diventare italiani a tutti gli effetti si paga un contributo di 250 euro, più la marca da bola da 16 euro.
«Estendere la copertura dei diritti aiuta a costruire una società più inclusiva, coesa e forte – ha recentemente sostenuto il sindaco stesso –: non toglie nulla nessuno, mentre aggiunge molto a tantissime persone. Diritti, certo. Ma sempre accompagnati dai doveri. La Costituzione italiana, anche in questo aspetto, è cristallina e segna una rotta sempre attuale. Per questo motivo ne regalo una copia a tutti i nuovi italiani, dopo il giuramento. E insieme, al termine della cerimonia, scattiamo una foto tenendola saldamente in pugno. Con un sorriso, con l’orgoglio di diventare pienamente parte della comunità nazionale. Ho tenuto in mente questa immagine, quei volti, quelle storie di speranza quando ho firmato per questo referendum».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris