L'ANALISI
26 Luglio 2025 - 16:06
Martina Gavezzotti, Piero Guardavilla e Grazia Giulia Stucchi
MADIGNANO - L’antica abbazia benedettina di via Marconi ora appartiene al Comune e in futuro è destinata a diventare un luogo di cultura. Ieri mattina è stato infatti firmato l’atto notarile con il quale Grazia Giulia Stucchi e la figlia Martina Gavezzotti hanno trasferito lo stabile che era di loro proprietà all’ente pubblico. Al rogito è intervenuto il sindaco Piero Guardavilla. Il vecchio edificio religioso, che risulta attiguo alla chiesa parrocchiale, era stato acquistato due anni fa da Vito Gavezzotti di Cassano d’Adda.
La moglie Grazia Giulia racconta come si è arrivati a questa donazione: «Mio marito è mancato a febbraio di quest’anno. Era appassionato di arte e di storia. Aveva molti oggetti da collezione. Per trovare loro una collocazione adeguata, aveva acquistato l’abbazia benedettina, un edificio dalla struttura molto particolare, del quale si era innamorato. La sera del giovedì santo un temporale ha distrutto un pezzo di grondaia. Il sindaco mi ha subito chiamato. Sarebbe potuto accadere qualcosa di grave. Bisognava intervenire subito e mettere in sicurezza». La spesa per la sistemazione era ingente. «Noi avevamo altri impegni — prosegue la donna —: non potevamo ristrutturare. Tuttavia, c’era il pericolo di cedimento del tetto. Il sindaco mi ha proposto l’idea di dare la giusta vita a quel posto, di recuperarlo e di metterlo a disposizione della comunità per iniziative culturali. Una cosa che mio marito avrebbe voluto e condiviso».
Guardavilla ha assicurato che una volta recuperato, l’immobile donato avrà un targa che ricorderà Vito Gavezzotti e la sua donazione. «Lo ringraziamo — concludono le due donne — per aver capito l’aspetto emotivo della questione e per l’impegno nel portare avanti il progetto di Vito».
Dopo il rogito, Guardavilla elenca i prossimi passi da compiere: «L’immobile adesso appartiene al Comune, quindi passa sotto la tutela della Soprintendenza come bene storico. La prima cosa da rifare è il tetto. Poi indiremo un concorso di idee per il riutilizzo dell’edificio più antico e importante di Madignano. La destinazione dettagliata la decideremo dopo che saranno arrivate le proposte. Sicuramente sarà un luogo che raccoglierà la storia e la cultura. Poi cercheremo le risorse necessarie. La vecchia abbazia ha una superficie di 500 metri quadrati coperti più i portici e un ampio cortile».
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