L'ANALISI
21 Luglio 2025 - 05:05
CREMA - Il successo della prima edizione ha tracciato la strada. A Crema, i Beauty Days non sono stati un episodio isolato, ma il primo capitolo di un progetto che ha saputo parlare alla città, al distretto cosmetico e a un pubblico curioso di scoprire il volto culturale, creativo e industriale della bellezza. E ora, forte di quel debutto applaudito, la seconda edizione (dal 19 al 21 settembre) si prepara a scrivere un nuovo racconto.
«Abbiamo sempre immaginato i Crema Beauty Days come un festival capace di mettere insieme le diverse anime di questo settore straordinario — spiega il sindaco Fabio Bergamaschi —. Un appuntamento che sappia coniugare la dimensione culturale, la divulgazione scientifica, la formazione e il racconto di un distretto industriale che rappresenta una vera eccellenza italiana».
Il format, già collaudato lo scorso anno, rimane fedele alla propria impostazione originaria: momenti di approfondimento, incontri con professionisti del settore, spazi dedicati alla formazione dei giovani — grazie al progetto Skills for the Future — e naturalmente le visite aziendali, che nel 2024 avevano riscosso un interesse superiore a ogni aspettativa. «L’idea di portare il pubblico dentro le aziende — osserva Bergamaschi — si è rivelata un’intuizione felice. Le imprese del territorio hanno aperto le loro porte mostrando non solo i processi produttivi, ma anche la cultura del lavoro e dell’innovazione che le anima. Un’esperienza che ha messo in luce il valore industriale e umano della cosmetica cremasca, in sintonia con il lavoro di Cosmetica Italia, che crede fortemente in questo dialogo tra imprese e territorio».
Ma se la struttura portante dell'evento resta salda, la vera sfida di questa edizione si gioca su un terreno preciso: gli ospiti. «Quest’anno puntiamo a rendere i Beauty Days il palcoscenico delle ‘stelle della bellezza’. Stiamo lavorando per coinvolgere non solo i grandi professionisti del settore, ma anche divulgatori di rilievo e influencer capaci di parlare al grande pubblico con competenza e passione. Abbiamo contatti in corso con nomi di rilievo e posso anticipare che la risposta che stiamo ricevendo ci rende fiduciosi».
Anche il capitolo spettacolare avrà le sue conferme. Il videomapping, uno dei momenti più suggestivi dello scorso anno, tornerà ad animare le serate cremasche, trasformando la città in un palcoscenico di immagini e architetture. «Il mapping non è solo uno show — sottolinea il sindaco — è un’opera d’arte che dialoga con la bellezza dei nostri spazi. Sarà replicato ogni sera, come già fatto nella prima edizione, e resterà patrimonio della città. Un modo per affascinare Crema e i suoi visitatori».
E la musica? «La bellezza passa anche da lì, e Crema ha una vocazione musicale che sentiamo di voler valorizzare. Stiamo immaginando momenti dedicati, perché crediamo che le contaminazioni rendano ancora più ricco il nostro festival».
Il sindaco non nasconde una punta di orgoglio quando parla della squadra che lavora al progetto: «Abbiamo un gruppo affiatato, che ha dimostrato di saper portare a casa risultati. La vera sfida sarà allargare il respiro del festival, consolidare una dimensione nazionale e, soprattutto, rafforzare il dialogo con il mondo delle imprese».
Tema cruciale, infatti, resta quello della partnership con le aziende private. «Non si tratta di chiedere di più agli stessi sponsor, ma di allargare la base di chi sostiene il progetto. Vogliamo costruire una rete sempre più ampia, perché è nel contributo di tante realtà che si fonda la solidità di una manifestazione di questo tipo. La vicinanza a Milano, e la sinergia con la Milano Beauty Week, sono un volano fondamentale. Milano esercita una forza attrattiva enorme su scala internazionale e noi vogliamo agganciare questa dinamica. Siamo territorio di provincia, una dimensione completamente diversa, ma abbiamo qualità e non è certo velleitario immaginare di poter interessare il pubblico internazionale. È già accaduto con il film ‘Call me by your name’. E di fatto quello del beauty è un altro grande asset da coltivare per lo sviluppo turistico».
Impossibile, infine, non toccare il tema del Cluster della Cosmesi— in attesa dell’annuncio ufficiale – e della Zona di Innovazione e di Sviluppo. «Siamo ormai vicini al riconoscimento formale del Cluster, mancano solo le ultime formalità. Inoltre la nostra interlocuzione con Regione Lombardia si sta facendo sempre più serrata: Crema si è già proposta come modello per le Zone logistiche semplificate (Zis), con un asse industriale e formativo che ci vede protagonisti. Stiamo lavorando con Reindustria, Consorzio.it e tutti gli eletti del territorio, consiglieri regionali in primis, senza steccati di appartenenza, per presentarci pronti quando arriveranno i provvedimenti ufficiali. Vogliamo che la Pierina diventi la sede istituzionale della cosmesi lombarda».
E, anche in questo contesto, i Beauty Days si inseriscono come parte di una strategia di valorizzazione che tiene insieme imprese, formazione e ricerca. «Crema — conclude il sindaco — è già, di fatto, un punto di riferimento per il settore. Ma abbiamo margini di crescita ancora importanti. I Beauty Days sono un tassello di un progetto più ampio: rendere la nostra città un modello di eccellenza nella bellezza, non solo industriale, ma anche culturale e sociale. Crema città della Bellezza». Una bellezza che non si limita a raccontare se stessa, ma che diventa occasione di sviluppo, di visione, di futuro.
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