L'ANALISI
20 Luglio 2025 - 05:15
Da sinistra Andrea Sangiovanni e Basilio Monaci
CREMA - Una squadra di sette cacciatori cremaschi sarà pronta a breve per iniziare la campagna di abbattimento degli ibis. Questi uccelli, un tempo sacri, oggi sono un vero e proprio flagello per la biodiversità e per l’agricoltura. A illustrare il piano che verrà messo in atto è Andrea Sangiovanni, presidente dell’Atc6, l’ambito territoriale di caccia che va dall’Oglio al Serio e da Castelleone ai confini con la Bassa Bergamasca, praticamente inglobando l’intero Parco del Serio: «In sette abbiamo già svolto la parte teorica e pratica del corso. Dobbiamo soltanto sostenere l’esame e poi saremo pronti a entrare in azione e a mettere in atto il Piano di contenimento degli ibis».
Sangiovanni spiega perché questo uccello sia considerato una specie invasiva: «È onnivoro, mangia pesci, anfibi, rettili e soprattutto uova, causando danni inestimabili alla biodiversità. Andando avanti di questo passo, è stato calcolato che diverse specie non esisteranno più per colpa degli ibis».
Ad accelerare l’avvio del Piano di contenimento è stata l’Unione europea. «L’Italia era in ritardo e aveva già ricevuto delle sanzioni. Per il ripopolamento della selvaggina, noi spendiamo 120mila euro all’anno, ma gli ibis rendono vano questo sforzo». La dieta degli ibis è a base di insetti, vermi, crostacei, molluschi, pesci, rane, rettili, piccoli mammiferi, uova e pulcini di altre specie. Questi uccelli frequentano paludi, fiumi, acquitrini, ma anche aree antropizzate come campagne e discariche. Il Parco del Serio è il loro habitat naturale.
Un altro volatile che crea danni notevoli è il cormorano. La Regione Lombardia ha autorizzato il prelievo in deroga dei cormorani, con l’obiettivo di mitigare l'impatto di questa specie sulla fauna ittica, in particolare nelle aree di pesca professionale e sportiva. Il prelievo è consentito nel periodo tra il primo ottobre e il 15 marzo. «Lo ha autorizzato in tutte le province – afferma Sangiovanni – tranne quelle di Cremona e Mantova. Credo sia a causa di un censimento al ribasso di questi uccelli effettuato negli anni scorsi. Io però sto già organizzando un corso anche per l’abbattimento della specie». Sui danni causati dai cormorani interviene anche il presidente del Parco del Serio, Basilio Monaci: «Approfittando del drastico calo della portata d’acqua, questi uccelli divorano tutti i pesci di piccole dimensioni. Ormai nel fiume sono rimasti soltanto pesci di grossa taglia. Sarebbe necessario intervenire prima che il danno diventi irreparabile».
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