L'ANALISI
19 Luglio 2025 - 17:18
Nel riquadro Raveena Rattu
CREMA - «Le rsa, moderne case di riposo, non sono i posti tristi e cupi che ci raccontano gli stereotipi. Con gli ospiti chiacchiero e ascolto le storie della loro vita, mi raccontano delle esperienze che hanno vissuto e di vicende che sembrano lontane nel tempo. Fin dal primo giorno mi hanno accolta a braccia aperte considerandomi una loro nipotina».
Sono tanti i motivi che spingono una persona ad avvicinarsi al volontariato; alle volte, ed è questo il caso di Raveena Rattu, può essere una naturale tendenza, quasi una vocazione, a mettersi al servizio della comunità e aiutare il prossimo in modo disinteressato, senza aspettarsi nulla in cambio. Studentessa diciottenne del liceo scientifico Dante Alighieri, Raveena da ottobre dedica i suoi venerdì pomeriggio al volontariato alla Fondazione Benefattori Cremaschi.
«Ho conosciuto la struttura e gli operatori che ci lavorano grazie al percorso di Pcto che ho svolto nei mesi passati» racconta Raveena. «Decidere di dedicare qui parte del mio tempo libero è stato naturale. Ho un’ammirazione speciale verso gli anziani, forse per lo stretto rapporto che ho con mio nonno. Questo luogo è uno scrigno del tesoro che aspetta solo di essere aperto: e si conosce il mondo da diverse prospettive. In pochissimi mesi ho imparato davvero tanto ed è una gioia portare un sorriso e ascoltare le loro storie».
Certamente, come la stessa volontaria ammette, non sempre è stato facile. «Essendo una persona molto sensibile, all’inizio è stato difficile vedere gli anziani avere esplosioni di emozioni improvvise». Un’inclinazione naturale è però quella che muove Raveena, che al termine del percorso liceale progetta di entrare alla facoltà di Medicina.
«La comunicazione è tutto, e qui ogni settimana ne ho la prova. Essere disponibili all’ascolto, sapersi relazionarsi con una persona che non conosci, mostrarsi comprensivi cogliendo la sensibilità altrui, sono cose che fanno la differenza tra un medico qualunque e un buon medico».
Ogni turno da volontaria diventa così un’esperienza di vita, un’occasione per imparare e una lezione preziosa da portare a casa e custodire.
«Ci sono due signori in particolare con cui ho legato molto e il tempo con loro letteralmente vola. Sono Agostino e Cecilia, entrambi appassionati di letteratura come me. Parliamo di poesia e di autori, finendo sempre per tornare al nostro preferito, Dante» confessa Raveena, trovando nell’amore che narra il ‘sommo poeta’ la descrizione perfetta del significato del volontariato.
«Dante ci parla di un amore che va oltre il significato romantico, è un amore divino non carnale che diventa il valore più importante della vita. Il volontario, donando tempo, dona anche un pezzettino dell’amore che prova verso l’umanità ma ne riceve molto di più».
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