L'ANALISI
ALLA FESTA PROVINCIALE
18 Luglio 2025 - 22:07
Il ministro Salvini con volontari e militanti della festa provinciale cremasca della Lega
SPINO D'ADDA - «Paullese e raddoppio del ponte di Spino sono opere prioritarie e lo è occuparmi delle infrastrutture della Lombardia, ho chiesto una ricognizione ministeriale dei ponti della Regione, prima non c’era, per vedere cosa serve realmente». Così questa sera il ministro dei Trasporti e Infrastrutture Matteo Salvini ha assicurato il suo impegno per portare a compimento l’opera più attesa dagli spinesi e non solo. Il segretario federale della Lega è stato l’ospite principale della prima serata della festa provinciale cremasca del Carroccio. Mattatore sul palco, introdotto dal segretario provinciale cremasco Tiziano Filipponi. Ad aprire la serata il ricordo di Franco Mazzocco, militante di Vailate recentemente scomparso, con la targa consegnata al figlio e alla vedova. «Franco, insieme a tanti altri, lo ricorderemo il 21 settembre a Pontida, perché un’idea non muore mai» ha sottolineato Salvini.
Il punto sui cantieri: «Abbiamo 25 miliardi di euro di cantieri in Lombardia». Ha poi ricordato le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, opportunità per attirare turisti anche nel Cremasco: «Un’occasione per tutta la Lombardia quindi un’eredità per tutta la Regione».
Sulla notizia del giorno, il ricorso in Cassazione della Procura di Palermo, ha commentato: «Dopo quattro anni e mezzo di processo, 268 pagine di sentenza di assoluzione, che dicono che non è che tutti gli emigrati possano venire in Italia, mi aspettavo fosse finita». La Procura ha presentato ricorso contro l’assoluzione in primo grado di Salvini quando era ministro dell’Interno, imputato di rifiuto d’atti d’ufficio e sequestro di persona in danno dei 147 migranti trattenuti a bordo della nave Open Arms, nell’agosto 2019. «Non sono turbato, certo sono un po’ arrabbiato – ha proseguito –: ma se uno è nella Lega e ha paura di qualcosa o qualcuno è nel partito sbagliato. Soprattutto quando, come in questo caso, ha ragione. Il concetto è chiaro, si entra in Italia chiedendo permesso, per favore e grazie».
Poi la frecciata all'ex ministro cremasco Danilo Toninelli: «Era al governo con me, quando fermavamo gli sbarchi, poi è andato dai giudici a Palermo e dire che non si ricordava cosa facevamo. Questo ricorso in Cassazione non cambia ovviamente il mio approccio. Le battaglie della Lega continuano. L’autonomia della Lombardia è a portata di mano, gestiamo qui i nostri quattrini. Poi avanti con lo stralcio delle cartelle esattoriali di Equitalia: una volta per tutte, la pace fiscale».
Sul tema dei diritti: «Ognuno è libero di vivere la sessualità come vuole, ma per noi la famiglia rimane mamma e papà». Salvini ha tenuto il pallino per una ventina di minuti, non tralasciando passaggi in cui ha puntato sull’orgoglio leghista dei militanti: «Non scambierei le nostre idee con i milioni di euro, i giornali, i sindacati e le televisioni degli altri. Siamo senza quattrini, come quando mi tesserai per la prima volta 35 anni fa, ma siamo passione e popolo».
Infine, ha rilanciato la posizione della Lega contro i tagli di 87 miliardi di euro all’agricoltura, presentati dalla presidente della Commissione europea von der Leyen: «Sono scelte inaccettabili, come molte altre che abbiamo sempre contrastato, anche quando eravamo da soli e ci davano dei sovranisti. Andate in giro adesso per Spino a chiedere cosa ne pensano della von der Leyen e i pareri saranno ben diversi. Siamo gli unici che possono dire a testa alta che non abbiamo mai votato a favore dei burocrati europei. Siamo il movimento del coraggio e del buonsenso». Poi, prima dei saluti, gli immancabili selfie con i militanti.
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