L'ANALISI
17 Luglio 2025 - 10:16
CREMA - Come anticipato in una conferenza stampa dei mesi scorsi, la Fondazione Benefattori Cremaschi ha avviato ufficialmente le attività previste dal progetto PNRR Anziani nel cuore del Palazzo Tadini, sede anche del Centro Diurno Integrato. Il piano di spesa, dal valore complessivo di 813mila euro, è stato suddiviso in tre linee principali:
650mila euro per gli interventi strutturali: rifacimento dei bagni, sostituzione dei serramenti e della caldaia, e introduzione della domotica;
63mila euro per i servizi di supporto alla domiciliarità;
100mila euro di cofinanziamento a carico della Fondazione per il rifacimento delle coperture.
Le risorse arrivano dal PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finanziato dall’Unione Europea tramite i fondi Next Generation EU.
L’obiettivo del progetto è garantire agli inquilini di Palazzo Tadini – 15 in tutto – di invecchiare in sicurezza, autonomia e serenità, grazie a un ambiente riqualificato e a servizi personalizzati. Il cantiere per la riqualificazione degli appartamenti è stato aperto la scorsa settimana e i lavori termineranno entro fine marzo 2026.
Accanto agli interventi edilizi, sono iniziate anche le attività domiciliari e condominiali settimanali, frutto di un’attenta co-progettazione con i residenti:
Lunedì: ginnastica dolce
Martedì: presidio infermieristico (misurazione parametri)
Mercoledì: mediazione abitativa condominiale
Giovedì: “Allena-mente”
Venerdì: presidio di prossimità con operatore OSS
“La Fondazione – spiega la direttrice generale Annalisa Mazzoleni – ha attivato tutte le proprie competenze tecniche, sociali e sanitarie, collaborando con le assistenti sociali del Comune di Crema e con gli operatori delle ACLI per la mediazione abitativa. Abbiamo ascoltato i bisogni dei residenti in diversi incontri e costruito un calendario di iniziative su misura, coinvolgendo oltre dieci professionisti e gli stessi inquilini. Una vera squadra”.
Il progetto si fonda su un approccio innovativo: una casa che si evolve al ritmo della vita, capace di adattarsi alle diverse età e capacità dei suoi abitanti, per garantire benessere, inclusione e indipendenza.
Alla base del progetto ci sono rigenerazione urbana, inclusione e coesione sociale, strumenti indispensabili – sottolinea la Fondazione – per affrontare le sfide della transizione demografica e costruire una comunità più giusta e solidale.
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