L'ANALISI
14 Luglio 2025 - 05:15
CREMA - Sessantanove nutrie catturate con le gabbie nel quartiere di San Carlo, in meno di due mesi. E ora i residenti tirano un sospiro di sollievo.
«C’è ancora qualche esemplare che risale dal Cresmiero — afferma Santo Fusar Bassini, del comitato dei residenti — ma complessivamente la zona è stata liberata dalla massiccia presenza di questi roditori».
Il colatore Cresmiero rappresenta il loro habitat naturale ed è da lì che escono per poi diffondersi nella zona. «Le otto gabbie — prosegue — sono state ora ritirate dal Comune. È stato fatto un bel lavoro».
Dove non è possibile sparare, perché troppo vicini alle strade o alle abitazioni, le trappole rappresentano infatti l’unico strumento utilizzabile. Sono certamente meno efficaci, ma con pazienza, a San Carlo, si è comunque raggiunto il risultato sperato. Prima dell’intervento, del resto, la gente si ritrovava le nutrie nei giardini di casa o in quelli delle scuole dell’infanzia e primaria di via Braguti, per non dire a spasso nelle vie. Il controllo degli esemplari era pertanto diventato necessario, dal momento che gli animali si erano stabilmente sistemati vicino alle case. Da due anni e mezzo, il Comune sta portando avanti una campagna di contenimento della specie, con buoni esiti, grazie al lavoro di una squadra composta da volontari, impegnati per diversi mesi l’anno. Abbassare la guardia, tuttavia, non è possibile. Il numero di questi mammiferi originari del Sud America è in continuo aumento. le femmine possono infatti partorire due o tre volte l’anno, con una media di cinque piccoli, cosa che permette loro di continuare a moltiplicarsi.
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