L'ANALISI
12 Luglio 2025 - 05:15
CREMA - Giro di vite all’istituto Pacioli. A partire da settembre, in attuazione della circolare ministeriale del 16 giugno e in linea con quanto già previsto per il primo ciclo d’istruzione, sarà vietato l’uso dello smartphone durante l’intero orario scolastico per tutti gli studenti. Gli allievi non potranno utilizzare il telefonino né per uso personale né per finalità didattiche, durante le lezioni e in ogni altro momento della giornata scolastica.
L’inosservanza del divieto comporterà sanzioni disciplinari, secondo quanto previsto dal regolamento d’istituto e dal Patto educativo di corresponsabilità. Le uniche eccezioni previste sono in presenza di specifiche disposizioni nei Piani educativi individualizzati o nei Piani didattici personalizzati per studenti con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento. Lo smartphone potrà essere inoltre utilizzato se il suo uso è espressamente previsto per attività didattiche nei percorsi tecnologici (informatica, telecomunicazioni), secondo la progettazione didattica. La misura adottata dalla scuola diretta da Paola Viccardi si inserisce in un percorso educativo più ampio volto a promuovere un uso consapevole e responsabile delle tecnologie digitali, anche attraverso l’insegnamento dell’educazione civica.
«Contiamo sulla collaborazione di studenti, famiglie e docenti – afferma la dirigente — per tutelare il benessere psicofisico dei ragazzi e garantire un ambiente scolastico sereno e costruttivo». Una scuola che ha già sperimentato con successo il divieto di utilizzare cellulari è la sede di via Pombioli del Cr.Forma. L’iniziativa era stata sperimentata due anni fa, ma da settembre dell’anno scorso è stata inserita nel Patto formativo e nel regolamento di istituto. I 540 studenti hanno l’obbligo di depositare i loro cellulari in una cassetta che i rappresentanti di classe consegnano poi in bidelleria, dove vengono tenuti sotto chiave fino al termine delle lezioni. In questo modo, i docenti non toccano niente, fanno tutto i ragazzi e la scuola è sollevata da ogni responsabilità. Inizialmente c’è stato qualche mugugno, ma poi la cosa ha funzionato alla perfezione. La proposta di abolire i cellulari in classe era stata presentata ai rappresentanti d’istituto e a quelli dei genitori, che l’avevano condivisa. Lo scorso anno scolastico, l’istituto Sraffa aveva partecipato a una indagine effettuata in Lombardia dalle università di Milano e di Brescia sui danni causati dall’uso dei cellulari negli adolescenti. I risultati erano stati angoscianti.
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