L'ANALISI
11 Luglio 2025 - 18:20
MADIGNANO - Il sindaco Piero Guardavilla ha presentato denuncia, presso il commissariato di pubblica sicurezza di Crema, contro gli autori delle minacce di morte e degli insulti dei quali era stato fatto bersaglio nei mesi scorsi. Si tratta di oppositori politici che erano andati un po’ sopra le righe con telefonate minacciose reiterate. Interpellato sull’argomento, Guardavilla non ha voluto confermare la denuncia e si è limitato a rispondere: «Non voglio dichiarare nulla». Pare che il sindaco non volesse rivolgersi al commissariato, ma sia stato spinto a farlo come azione di autotutela.
Agli inizi dello scorso mese di marzo, Guardavilla era stato insultato, deriso, ferito nelle sue fragilità e minacciato, anche sui social, ma in particolare con telefonate anonime, con frasi del livello di «tutti ti odiano, speriamo che tu muoia presto». La vicenda aveva assunto toni talmente pesanti da spingere il consigliere comunale delegato alla Sicurezza, Marco Severino, a intervenire per cercare di fermare l’escalation di odio inutile e gratuito.
Severino aveva denunciato come taluni soggetti, ben noti a tutti, in modo pubblico e con frasi offensive e sibilline, per non dire talvolta calunniose e diffamatorie, senza mai fare nomi e cognomi e senza il coraggio delle proprie azioni, avevano fatto illazioni che riguardavano chiaramente il sindaco e l’attuale amministrazione comunale. Severino aveva stigmatizzato quel tipo di comportamento, sottolineando come il problema più grande fosse quello che qualcuno era andato ben oltre le parole passando ai fatti. Secondo quanto da lui dichiarato, certe persone erano arrivate addirittura a offendere Guardavilla nella sua intimità più profonda, lo avevano intenzionalmente e gratuitamente ferito nell’orgoglio e nell’animo, chiamandolo pubblicamente «gamba di legno».
Come se ciò non bastasse, Severino aveva riferito delle telefonate anonime e minacciose, nelle quali, in modo freddo e diretto, era stato dato al sindaco dell’«handicappato di m…». Dopo aver meditato a lungo (aveva tempo 90 giorni), Guardavilla si è fatto convincere a presentarsi al commissariato per sporgere denuncia.
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