L'ANALISI
11 Luglio 2025 - 05:25
Patrizia Spadaccini e Graziano Gallusi
CREMA - In bicicletta fino a Capo Nord. O meglio, in tandem, come atleta guida di un non vedente, per aiutarlo a realizzare il suo sogno. È la nuova impresa che sta compiendo in questi giorni la cremasca Patrizia Spadaccini, classe 1960 e due ori alle Paralimpiadi di Atlanta del 1996, con Claudio Costa. Il suo palmarès la conferma miglior ciclista cremasca di sempre: in azzurro nel 1978 nell’inseguimento su pista, campionessa italiana su strada nel 1984, oro nella 4 Passi Dolomitici, in gara nel 1985 al mondiale su strada, bronzo nel 1986 ai campionati italiani nell’inseguimento individuale, argento nel 1987 negli italiani su pista, record nazionale sull’ora al Vigorelli di Milano e sui 100 chilometri, con una partecipazione al Tour de France. E poi tanto agonismo fra gli amatori, fino a che un giorno l’ex campione Sergio Bianchetto le ha proposto di guidare un tandem in coppia con un non vedente.
Da allora, Patrizia non ha mai smesso di pedalare e continua a dedicarsi al ciclismo paralimpico, per aiutare gli altri. Come sia finita di nuovo in sella per andare fino a Capo Nord lo spiega in due secondi, che è poi il tempo che ci ha messo a prendere la decisione: «Ho letto un messaggio di una ragazza che diceva di chiamarsi Valentina e che stava cercando urgentemente un pilota per tandem che potesse accompagnare il suo amico Graziano Gallusi di Luzzara nella cicloavventura da Lubecca a Capo Nord, dal 29 giugno al 17 luglio, pedalando per almeno 150 chilometri al giorno». La ragazza ha aggiunto: «Avevamo tutto pronto per esaudire il sogno di Graziano, purtroppo il pilota si è fratturato in un incidente e non può più partire. Stiamo cercando un sostituto. Chi fosse interessato mi contatti al più presto».
Un secondo dopo aver letto il messaggio, Patrizia ha digitato il numero di telefono, ha dato la propria disponibilità, ha fatto lo zaino e il giorno seguente si è aggregata alla compagnia. «Siamo il primo tandem in assoluto a livello mondiale sulla strada per Capo Nord — spiega l’atleta cremasca — ad essere guidato da una donna con un non vedente. Siamo partiti da soli da Lubecca poi, dopo tre giorni, ci ha raggiunto Andrea Perugini di Roma, presidente dell’associazione Pedalate nella storia. Andare a Capo Nord era il sogno di Graziano e anche ad Andrea piaceva l’idea».
In questo momento, la coppia di ciclisti si trova in Svezia. L’arrivo è previsto per giovedì, dopo aver pedalato per 19 giorni restando in sella circa sei ore al giorno. Raggiungere la meta, per Patrizia, sarà come vincere un altro oro olimpico. Quello della solidarietà.
La passione per l’avventura è qualcosa che fa parte del Dna dei cremaschi. Il primo pioniere di fama mondiale era stato Giorgio Bettinelli, che in sella ad una Vespa ha girato l’intero globo terrestre, in cinque viaggi diversi. L’amore per l’estremo lo culla anche Antonio Cabini, veterano della Dakar, avendone corse più di venti tra moto, auto e camion. Ora la passione l’ha trasmessa al figlio Carlo. In Norvegia, in questo momento, non lontano da Capo Nord, si trova anche Luigi Bondioli, motociclista del Moto club Crema, che sta partecipando al suo 34° Rally Fim internazional. Con la sua Guzzi V7 Sport del 1972, il pilota di Romanengo ha già compiuto più di 800mila chilometri, venti volte il giro della Terra. E infine, tra gli amanti dell’estremo figura anche il montodinese Filippo Ruffoni, che ha già scalato sei vette oltre i 5.000 metri.
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