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STAGNO LOMBARDO

Un cane e due asine in Rsa: la pet therapy alla Don Mori

Partita l’iniziativa dedicata agli ospiti della Fondazione: «L'obiettivo è la stimolazione sensoriale, cognitiva ed emotiva dei residenti»

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

02 Luglio 2025 - 05:15

Un cane e due asine in Rsa: la pet therapy alla Don Mori

STAGNO LOMBARDO - Un cane e due asine in Rsa. Attività di pet therapy per i residenti dell’Rsa Don Mori di Stagno Lombardo che nei giorni scorsi hanno potuto incontrare e godere della compagnia del cane Brina e delle due asine Crusca e Amaltea. Grazie all’educatrice Marta Mulin, che si occupa anche delle attività educative e di animazione nella struttura, e delle operatrici specializzate del settore, Laura Vernaschi e Lubi Reboani dell'Associazione Orecchie Viola, sono state proposte due giornate distinte di interventi assistiti con gli animali che, ovviamente, hanno entusiasmato gli ospiti.

Una prima giornata con Lubi e Brina, mentre con le due asinelle l’attività si è svolta in giardino. «Sono stati due momenti molto belli – spiega Marta Mulin – a contatto con gli animali. Una prima giornata con Lubi e Brina, che non ha lesinato coccole e feste a tutti i nostri residenti, l’altra con Laura e le due asinelle in giardino. Sono state spazzolate, coccolate, addirittura qualche ospite ne ha abbracciata una. Avevamo predisposto un cesto di mele e carote per i giochi con gli asini e per far fare loro lo spuntino». Cosa che ha divertito e spezzato la routine giornaliera in Rsa.

«L'incontro con gli animali all'interno di una Rsa - continua Mulin – ha come obiettivi principali la stimolazione sensoriale, cognitiva ed emotiva dei residenti. Nello specifico avvicinare, toccare ed accarezzare un animale come il cane o anche l’asino richiede l’attivazione delle capacità motorie residue in situazioni spesso limitate o compromesse».

Oltre ad avere una importante stimolazione della sfera emozionale. «Indubbiamente si sa che l’interazione con gli animali ha notevoli benefici perché favorisce il superamento del senso di solitudine, stimola la memoria e la concentrazione, incoraggia il movimento, ma soprattutto migliora l’umore, produce un effetto tranquillante e, nel caso dei nostri nonni, stimola i ricordi. L’asino in particolare è un animale molto spesso legato ai ricordi della vita vissuta in campagna e nei nostri residenti ha stimolato in modo importante la rievocazione, la ricostruzione biografica e la narrazione di sé».

Ripensare ad un animale di cui ci si è dovuti occupare diventa così un momento importante. «Attraverso il ricordo i nostri anziani hanno rafforzato il legame con il personale e con le addestratrici, hanno passato qualche ora spensierata a contatto con animali dolcissimi che hanno saputo conquistarli».

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