L'ANALISI
27 Giugno 2025 - 10:54
Valentina Paiardi e Antonio Gerardi durante la seduta del consiglio
PANDINO - Antonio Gerardi si è dimesso da amministratore unico di Asm. Ha protocollato la lettera in Comune ieri sera: 24 ore prima era stato in castello per presentare il progetto di risanamento dell’Azienda, al centro dell’attenzione del consiglio di mercoledì. Un fulmine a ciel sereno, che per l’ennesima volta lascia la partecipata al 100% del Comune senza una guida, in un momento storico di profondissima crisi, certificato anche dal bilancio consuntivo 2024 che ha chiuso con un meno 430mila euro.
Il rosso di Asm sulle spalle del Comune è ormai intorno al milione. Il 2024 è stato il terzo anno di chiusura di bilancio in negativo. Senza un cambio di rotta, un quarto bilancio in perdita comporterebbe la messa in liquidazione della partecipata, come prevede la legge. Ormai si fatica a tenere il conto del via vai di dirigenti in Azienda, da non dimenticare che l’incarico è a compenso zero: l’amministratore unico Alberto Bonetti se n’era andato due anni fa, Diego Merigo e il cda nella primavera 2024, pochi mesi era durato anche il mandato sindacale del cda formato dall’avvocato Lorenzo Mascherpa e dai consiglieri Giordano Zilli e Michele Cicchetti.
Mascherpa e Zilli erano stati scelti dalla maggioranza di centrodestra, Cicchetti dall’opposizione di Uniamo Pandino. Da dicembre l’arrivo di Gerardi e dunque il ritorno all’amministratore unico. Adesso il nuovo terremoto. «Il consiglio dell’altro ieri avrebbe dovuto approvare il bilancio previsionale dell’azienda, che invece è stato rinviato a settembre, il che non consente di far partire il piano di risanamento. Questa è una delle motivazioni della mia decisione, maturata nelle ore successive a questa scelta dell’amministrazione. Purtroppo anche quest’anno il bilancio 2025 di Asm è destinato ad andare in negativo, non si può invertire questo trend in pochi mesi».
Avere un piano di risanamento avviato, come ha ricordato anche il sindaco Piergiacomo Bonaventi nella seduta di mercoledì sera, consentirebbe di mantenere in vita l’Azienda. «Ho anche deciso di fare un passo indietro in quanto, nel momento in cui non viene approvato uno previsionale, seppur trattandosi di un rinvio, a mio parere si commette un errore. Lo interpreto come una mancanza di fiducia in quello che sarebbe stato il mio operato nel secondo semestre. Se non si fida il socio unico, figuriamoci se un creditore, nella fattispecie gli istituti bancari, lo possono fare».
Tecnicamente, adesso parte un periodo di prorogatio di 45 giorni, in cui il sindaco dovrà trovare un sostituto o tornare alla formula del cda. «Lo ringrazio, mi è sempre stato vicino e mi ha sostenuto, ho sentito massimo appoggio anche dall’assessore al Bilancio Francesco Vanazzi e dal resto della giunta» conclude Gerardi.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris