L'ANALISI
05 Giugno 2025 - 18:14
Il presidente Roberto Mariani
CREMONA - Il ministero delle Infrastrutture ha fatto dietrofront: dopo il pressing dell’Upi (Unione Province d’Italia) ha garantito che i fondi per le manutenzioni delle strade provinciali saranno ripristinati. Almeno per il biennio 2025/2026. Per Cremona significa 2,6 milioni di euro: tanto il nostro territorio ha rischiato di perdere. Ad aggiustare le cose sarà un emendamento al decreto Infrastrutture, prossimo all’esame della Camera, che rimetterà al suo posto quanto decurtato precedentemente. Ovvero 350 milioni di euro che serviranno per riasfaltare le strade di tutta Italia.
Da buon trapattoniano, però, il presidente della Provincia di Cremona, Roberto Mariani, è cauto: «Preferisco non dire gatto fino a che non è nel sacco. Vero che sono arrivate garanzie dal ministro Salvini, e non può che farmi piacere questo dietrofront, però è il caso di attendere che l’emendamento venga approvato. E l’incontro con i sindaci del territorio, che avevo fissato per il pomeriggio del 16 giugno, resta in programma. In quella data presenteremo il piano manutenzioni e sapremo cosa potremo effettivamente concretizzare. Intanto – ammette – ho parlato con alcuni sindaci della condizioni delle strade anche questa mattina».
Buche e dislivelli, infatti, restano una piaga dell’intera provincia. Basti pensare che da una recente ricognizione dei tecnici il fabbisogno per le manutenzioni sarebbe addirittura pari a 55 milioni di euro. Proprio in merito ai cantieri, Mariani puntualizza: «Salvini ha messo come condizione al ripristino il fatto che i fondi vengano effettivamente messi a terra, ovvero spesi. Ma mi pare fosse già così. Da un accertamento dell’Upi, infatti, risulta che dal 2018 al 2024 le Province hanno impegnato il 94% delle risorse assegnate e speso l’84% del totale. Di avanzato, quindi, c’è ben poco. E di certo non giustifica il taglio del 70% che era stato annunciato».
In Lombardia nel biennio 2025/2026 su 63 milioni di euro stanziati ne erano stati garantiti solo 19. Un ‘salasso’ anche per il territorio cremonese, che avrebbe appunto dovuto dire addio a 2,6 milioni di euro fra quest’anno e il prossimo, oltre che addirittura a 5 milioni nei prossimi quattro anni.
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