L'ANALISI
27 Aprile 2025 - 19:00
SONCINO - Gallignano ha detto addio a quello che, forse o anzi meglio probabilmente, è stato il suo più grande eroe contemporaneo. Decano delle Penne Nere nel Cremonese e ultimo combattente partigiano della frazione e del Comune, Tullio Rodolfo Ferrari si è spento dopo un secolo esatto di vita che non stonerebbe definire leggendaria. Non stupisce, per questo, che quando i necrofori della Vitari sono passati dal sagrato alla piazza siano stati accolti da ali di folla e bandiere alzate.
C’erano i Reduci, c’erano gli Alpini e c’era tutta la comunità. Era ancora un ragazzo quando bloccò col suo 'commando’ del CLN, proprio nella ridente frazione soncinese che si affaccia sul Bergamasco, la colonna in fuga del gerarca fascista Tambini, torturatore a Cremona, scatenando una battaglia a colpi di mitra a cui sopravvisse, nonostante il comportamento codardo di nazisti e repubblichini.
Nel Dopoguerra si rifece una vita a Milano, come mastro salumiere, amatissimo anche lì (era simpatico quanto coraggioso). Ma non ha mai dimenticato Gallignano. E i gallignanesi non hanno mai dimenticato il loro simbolo vivente. ‘Da libri di storia’ il Signore delle Cime cantato in parrocchiale e il tributo dei nipoti, chitarra in braccio, con le sue canzoni preferite di De André.
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