L'ANALISI
RIVOLTA D'ADDA: LA POLEMICA
11 Marzo 2025 - 11:11
Un momento della festa di Carnevale nel cuore del paese
RIVOLTA D’ADDA - Lo sgarro del Carnevale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dal direttivo della Pro loco arriva una dura presa di posizione contro l’amministrazione comunale. Da tempo i rapporti tra associazione di promozione turistica e ente locale non sono idilliaci, adesso i nodi vengono al pettine.
«Le collaborazioni tra i Comuni e le Pro loco – è la premessa del direttivo – dovrebbero essere finalizzati a individuare le varie strade per assicurare diritti degli utenti e per rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini. Questi obiettivi sono stati definiti dagli articoli 55 e 56 del codice del Terzo settore, dalla sentenza della Corte Costituzionale, e dalle linee guida del ministero delle Politiche sociali. Purtroppo, ancora una volta, vengono disattesi dall’amministrazione comunale, inoltre le lungaggini per rispondere alle nostre richieste, ci creano una serie notevole di difficoltà organizzative».
In Pro loco citano il sindaco Giovanni Sgroi. «In una nota delle scorse settimane, aveva asserito come l’associazione avesse difficoltà ad interfacciarsi per un noto eccesso di personalismo, mentre dal Comune non hanno mai richiesto alla Pro loco il coinvolgimento della nostra associazione nelle varie iniziative pubbliche che vengono da loro organizzate».
L’esempio è appunto il carnevale recentemente promosso in piazza Vittorio Emanuele II. «Avevamo segnalato l’organizzazione dell’appuntamento all’Agenzia regionale emergenza urgenza e alla polizia municipale il 6 e 7 gennaio scorsi, invece se n’è occupato il Comune con alcune altre realtà. Il carnevale, come comunicato dal nostro programma per il primo semestre 2025, inviato all’assessore Marianna Patrini il primo novembre scorso, è sempre stato un evento gestito dalla Pro Loco e apprezzato dai rivoltani. Questo atteggiamento è inopportuno e intollerabile, inoltre mette in discussione anche la nostra programmazione 2025, rispetto alle più di quaranta iniziative organizzate nel 2024. Se tale situazione non verrà modificata non esiteremo a rivolgerci alle autorità competenti, coinvolgendo la comunità rivoltana».
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