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RIVOLTA D'ADDA: 8 MARZO

Lady Oscar simbolo dell'emancipazione femminile

Questa figura che ha attraversato ormai tre generazioni al centro dell’attenzione grazie a Silvia Stucchi, autrice del libro ‘Lady dal fiocco blu?’, uscito in occasione dei 50 anni dell'eroina dei cartoni

La Provincia Redazione

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08 Marzo 2025 - 08:58

Lady Oscar simbolo dell'emancipazione femminile

RIVOLTA D’ADDA - Chi non ricorda i suoi capelli biondi al vento, mentre cavalca impetuosa sguainando la spada, unica donna tra squadroni di cavalieri maschi? Lady Oscar, un cult assoluto, diventato negli anni un simbolo dell’emancipazione femminile, in grado di oscurare anche il personaggio storico della regina di Francia Maria Antonietta, quella che in origine era la protagonista del manga giapponese che ha fatto scoprire al mondo la Lady dal fiocco blu.

Stasera questa figura che ha attraversato ormai tre generazioni sarà al centro dell’attenzione grazie a Silvia Stucchi, autrice del libro ‘Lady dal fiocco blu?’, uscito nel 2022 (già ristampato più volte), in occasione del 50° anniversario dell’eroina, creata dalla penna della disegnatrice giapponese Riyoko Ikeda. Per la festa della donna, l’associazione ‘Uni benessere’, organizza alle 21 l’incontro nella sala Papa Giovanni XXIII.

Bergamasca, laureata in letteratura latina, Stucchi insegna latino nei licei e alla Cattolica di Milano: è autrice di monografie e saggi scientifici su Petronio, Seneca tragico, Ovidio, Cassio Emina e la cucina dell’antica Roma, collabora con riviste e testate giornalistiche, e nel tempo libero coltiva l’interesse per la letteratura poliziesca, la storia e la letteratura francese e, naturalmente, i manga.

«Per me è la prima conferenza nel Cremasco — racconta Stucchi — pur conoscendo bene la zona. La mia passione per Lady Oscar nasce, come quella di altri milioni di fan, sin da bambina. Un manga che per il linguaggio, la storia accurata e elaborata, l’impatto molto forte anche dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi, non era certo un prodotto pensato per i piccoli. Ebbe un effetto dirompente, specialmente dopo essere diventato un cartone animato, arrivando in Italia in un contesto in cui da poco erano nate le televisioni private. Rappresentò una rivoluzione dal punto di vista del costume».

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