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Il tetto della chiesa di San Salvatore non può più aspettare

L’intervento nella parrocchiale è urgente. Don Marciò spiega i motivi in un incontro pubblico: l’appello

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

20 Gennaio 2025 - 05:20

Il tetto della chiesa di San Salvatore non può più aspettare

Il tetto ammalorato della chiesa parrocchiale di San Salvatore

SOSPIRO - I lavori partiranno entro marzo e si potrarranno per quasi tre mesi. È stato presentato alla comunità il piano di intervento alla chiesa parrocchiale di San Salvatore per il rifacimento del tetto. Presso la sala dell’oratorio della frazione sospirese, davanti a un numeroso gruppo di parrocchiani e non solo, don Ernesto Marciò ha fatto gli onori di casa e presentato il progetto che servirà a sistemare la pieve di San Salvatore. «Un intervento che ormai non è più rinviabile, e, anzi, ha una certa urgenza. Non corriamo nessun pericolo, sia chiaro, ma le travi e la struttura portante del tetto e della copertura versano in condizioni piuttosto critiche».

Fausto Ghisolfi e don Ernesto Marciò 

Si attuerà un risanamento conservativo, con il mantenimento di cinque capriate, mentre la sesta, completamente crollata a causa di usura e infiltrazioni, verrà completamente rifatta. «Puntoni e travi di colmo sono gli elementi che presentano i maggiori problemi, verranno sostituite le parti ammalorate e verrà realizzato un tetto con doppia copertura e il manto di coppi». Il progetto, presentato e autorizzato dalla Soprintendenza di Mantova, ha un costo totale di circa 120mila euro, somma che la parrocchia, al momento, non riesce a coprire totalmente.

«Per questo siamo qui a presentare questo importante e necessario lavoro – continua don Marciò – anche per sensibilizzare la comunità a dare una mano attraverso donazioni o offerte. Che, ricordo, potranno essere deducibili ai fini fiscali». Non una procedura consueta quest’ultima, ma un vero e proprio iter burocratico, anche piuttosto complicato, seguito dall’architetto Fausto Ghisolfi, che ha anche curato i rapporti con Diocesi e Soprintendenza. «È stato un iter piuttosto complesso – chiarisce Ghisolfi – ma alla fine siamo riusciti a fare in modo che le donazioni fossero recuperabili fiscalmente attraverso determinate procedure. Questo può essere un incentivo per chiunque vorrà dare una mano».

A questo proposito si è anche costituito spontaneamente un Comitato di parrocchiani ed ex abitanti del paese per dare una mano nella raccolta fondi. «Questa è una iniziativa molto bella – conclude don Marciò – e per questo mi sento di ringraziare tutte queste persone che si stanno dando da fare per raccogliere fondi e cercare sponsor. Noi ci impegneremo a reperire bandi, anche attraverso la Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, e speriamo un po’ nella Provvidenza». Nelle prossime settimane partirà anche la campagna ‘Acquista una tegola’ organizzata dai volontari dell’oratorio per far si che si possa contribuire al progetto di rifacimento del tetto.

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