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CASALETTO VAPRIO

Caldaia ancora guasta, la scuola primaria resta chiusa

Contro le prospettive, li pezzo di ricambio non è arrivato e sarà disponibile lunedì. La sindaca Doli prolunga l'ordinanza di chiusura fino a martedì

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

11 Gennaio 2025 - 16:12

Caldaia ancora guasta, la scuola primaria resta chiusa

Ilaria Doli e la scuola primaria di Casaletto Vaprio

CASALETTO VAPRIO - Contrordine, la scuola primaria resta chiusa, pare almeno sino a martedì compreso. Le speranze di riaprirla lunedì, sono svanite nel pomeriggio di venerdì quando il pezzo di ricambio della caldaia, guastata da martedì scorso, non è arrivato. In mattinata sembrava tutto a posto, come aveva confermato la sindaca Ilaria Dioli, annunciando la ripresa delle lezioni – gli alunni non sono ancora tornati in classe da dopo le vacanze natalizie – convinta che la pompa guasta fosse stata reperita dal manutentore e dunque si potesse procedere con la riparazione.

«Nel pomeriggio la cattiva notizia, il pezzo non è arrivato, dovrebbe essere disponibile lunedì – ha chiarito oggi Dioli –: a questo punto non ho potuto fare altro che prolungare l’ordinanza di chiusura della primaria per l’intera prossima settimana. Si tratta però di date precauzionali, in quanto auspichiamo che per martedì la caldaia si possa riattivare e la situazione si possa risolvere. Ci sono indubbiamente delle difficoltà».

Una settantina di famiglie sono in preda ai disagi e si dicono «disperate». Sicuramente per mamme e papà l’impegno di dover tenere a casa i figli in giornate ormai pienamente lavorative, non è cosa da poco. Con la fine delle vacanze di Natale la stragrande maggioranza dei genitori è infatti tornata alle proprie occupazioni. Un conto sono un paio di giorni di stop alle lezioni, un altro averne già fatti quattro – martedì scorso, con 8 gradi in classe, i bambini sono stati ovviamente mandati a casa – e trovarsi ora davanti la prospettiva di una ulteriore settimana, con la speranza che davvero da martedì le cose si sistemino.

Per chi non ha nonni o altri parenti in paese o nelle vicinanze a cui affidare i figli la situazione è difficilmente gestibile. Non che in Comune non se ne rendano conto, ma più che sollecitare l’impresa a fare in fretta a reperire il materiale di ricambio, non hanno altre strade da percorrere.

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