Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

ELEZIONI IN PROVINCIA

Slittano le amministrative, un anno di proroga per sedici comuni

Il Ministero dell'Interno ha definito le prossime tornate elettorali: Soncino, Corte de’ Frati e Persico Dosimo hanno votato nel 2020 e andranno alle urne nel 2026, gli altri nel 2027. San Daniele: 2025?

Elisa Calamari

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

08 Dicembre 2024 - 05:20

Slittano le amministrative, un anno di proroga per sedici comuni

CREMONA - Da Roma a Milano passando per Napoli, Bologna, Venezia, Torino e arrivando anche all’ombra del Torrazzo, dove saranno 16 i Comuni interessati: una circolare del dipartimento del Viminale ha annunciato che città e paesi andati al voto nel 2020 e nel 2021 – durante la pandemia – dovranno rinnovare i consigli comunali nell’anno successivo a quello di scadenza e cioè nelle primavere 2026 e 2027. Per rientrare nella finestra ordinaria stabilita dalla legge 182/1991, ovvero proprio quella che va dal 15 aprile al 15 giugno, non è infatti restato altro da fare che stabilire la proroga di circa otto mesi. «Anche secondo il parere dell’Avvocatura generale dello Stato del 23 marzo 2023 – si legge sul documento del Ministero dell’Interno – si ritiene torni ad applicarsi la disciplina ordinaria, con i correlati risvolti pratici».

I COMUNI INTERESSATI

In provincia il provvedimento riguarda le Amministrazioni comunali di Soncino, Corte de’ Frati, Persico Dosimo (elette nel 2020) e quelle di San Giovanni in Croce, San Martino del Lago, Pieve San Giacomo, Pizzighettone, Sesto ed Uniti, Palazzo Pignano, Azzanello, Pianengo, Campagnola Cremasca, Spino d’Adda, Rivolta d’Adda, Izano e Cremosano (elette nel 2021). Lì sindaci e giunte avranno un impegno aggiuntivo, così i cittadini dei primi tre paesi voteranno nella primavera 2026 e quelli degli altri tredici nella primavera 2027.

IL VOTO DURANTE IL COVID

Facendo un passo indietro, nel 2020 le elezioni comunali, abbinate ai referendum per la riduzione del numero dei parlamentari, si svolsero il 20 e 21 settembre (con ballottaggi il 4 e 5 ottobre) in 1.184 Comuni. Nel 2021 invece le consultazioni si tennero il 3 e 4 ottobre (ballottaggi il 17 e 18 ottobre) in altri 1.162 Comuni, tra cui la capitale d’Italia. Periodi autunnali al posto del consueto periodo primaverile, quando il Covid aveva causato migliaia di contagi e purtroppo di morti. Come dimenticare, poi, la complessa organizzazione delle elezioni nel periodo emergenziale: furono adottate rigide misure sanitarie per garantire la sicurezza, ad esempio l’accesso ai seggi era subordinato all’uso obbligatorio delle mascherine, con percorsi contingentati e distinti per ingresso e uscita, oltre al necessario distanziamento fisico tra elettori e membri dei seggi.

IL CASO SAN DANIELE PO

Per effetto della proroga, la prossima primavera in provincia di Cremona dovrebbe andare al voto solo il Comune di San Daniele Po, che in quanto ente commissariato è chiamato a tentare le elezioni del consiglio comunale e del sindaco durante la prima tornata utile. Come noto, infatti, nessuna lista è stata presentata per il voto del giugno scorso e di conseguenza è stato nominato un commissario. Come andrà fra sei mesi? É presto per dirlo, nel frattempo a guidare l’ente in riva al Po non è più Gianpaola Modolo (trasferita alla Prefettura di Belluno per assumere l’incarico di vicario) ma Stefano Musarra, viceprefetto aggiunto, attualmente in servizio presso la Prefettura di Lodi e in passato già commissario a Motta Baluffi.

LE REAZIONI DEI SINDACI

Per qualche sindaco sarà probabilmente un bene, per altri forse un gravoso impegno aggiuntivo. Di certo tutti sono pronti a rispettare il patto con gli elettori e non sembrano affatto stupiti dalla decisione ministeriale, né impreparati. Già all’epoca, infatti, si era parlato della possibilità di una proroga da applicare a fine mandato per rientrare nel periodo elettorale ordinario stabilito dalla legge. E adesso che quasi tutti gli enti sono alle prese con l’esecuzione dei progetti finanziati dal Pnrr, il tempo aggiuntivo a disposizione per completare i programmi e rispettare le linee di mandato è ancora più prezioso. Soprattutto per i sindaci che intendono ricandidarsi. Con buona pace delle minoranze, che scalpitano per tentare di sparigliare le carte e che invece dovranno pazientare ancora qualche mese in più.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400