L'ANALISI
01 Dicembre 2024 - 05:20
CREMONA - «Ci sto!», a mettermi in gioco, a capire quello che voglio, ad affrontare le mie paure. Questo hanno fatto i ragazzi - una cinquantina di studenti — che hanno usufruito del progetto di sportello di supporto psicologico, messo in atto dall’Informagiovani in collaborazione con il Consultorio Ucipem, la Cosper e Meraki che ha messo a disposizione dei giovani tra i 14 e i 35 anni un servizio di coaching quale luogo di ascolto, confronto e ri-attivazione.
I professionisti coinvolti sono stati in tutto una decina, con 350 colloqui di coaching, motivazionali, orientativi ma anche di supporto al metodo di studio.
E in particolar modo è stata la comunità di studenti universitari a rispondere a questa possibilità, come osserva Carmen Russo, responsabile dell’Informagiovani: «Le motivazioni predominanti che hanno spinto le persone a usufruire di questo servizio sono state la voglia di imparare a comprendere i propri stati emotivi e in particolare nel caso degli studenti universitari a gestire l’ansia verso l’impegno accademico, affrontare le difficoltà della vita da studente ‘fuori sede’ e organizzare il tempo per lo studio — spiega —. Le principali problematiche emerse hanno riguardato i dubbi sulla scelta fatta, una tendenza all'umore deflesso con ritiro sociale, i rapporti conflittuali con i genitori, e l’elaborazione del lutto. Usufruendo di questo servizio, i ragazzi hanno avuto la possibilità di intraprendere un percorso di riflessione approfondita su di sé, che in più della metà dei casi è proseguito a titolo personale in un percorso di psicoterapia con lo stesso professionista incontrato inizialmente».
I colloqui messi in campo dal progetto «Ci sto!» hanno cercato non solo di venire in soccorso a situazioni di crisi, ma si sono offerti anche come azioni preventive e motivazionali, e in merito spiega Russo: «Abbiamo cercato di motivare e rimotivare i giovani lungo il loro percorso; in questi casi ci si è concentrati sulla valorizzazione delle unicità e delle peculiarità dei singoli, partendo dalle narrazioni su interessi e passioni presenti nelle storie individuali — spiega —. Centrale è stato il lavoro di ricerca ed esplorazione delle aspirazioni per giungere a delineare direzioni e vocazioni motivanti per il proprio futuro».
La finalità di questa parte del progetto era proiettata verso «una funzione preventiva, facilitando una riflessione che mettesse al centro il bisogno dello studente, le sue potenzialità e le criticità da considerare nel presente e nel futuro — entra nel dettaglio la responsabile di Informagiovani —. I giovani che hanno effettuato colloqui motivazionali sono studenti che vivevano fasi di perdita di interesse verso il percorso formativo, forti fatiche nel mantenere la costanza e l’organizzazione verso l’impegno scolastico, difficoltà relazionali, disagio nel contesto familiare e sociale. Per la maggior parte sono stati intercettati dal Servizio Informagiovani attraverso i percorsi nelle classi finalizzati all’orientamento e al potenziamento del metodo di studio, o si sono rivolti spontaneamente al servizio richiedendo un approfondimento sulle diverse opportunità formative».
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