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CREMONA

«Bar di Auschwitz», ‘no vax’ va a processo

Accusato di diffamazione social al locale che nel 2021 aveva applicato le norme anti-covid

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

20 Novembre 2024 - 18:57

Il primo ‘no vax’ a processo

CREMONA - A fine agosto del 2021, divenne «un caso nazionale» Daniele Disingrini, 69 anni, pensionato delle Poste, fotografo, archeologo e scrittore, ma anche «il primo no vax di Cremona» indagato dalla Procura per istigazione a disobbedire le leggi in materia di emergenza Covid. Una istigazione social, secondo l’accusa, attraverso la sua pagina Facebook ‘Cremona Ancor’. Per questo episodio, un giudice si occuperà di Disingrini a marzo del 2025.

Ma il pensionato ne ha un altro in ballo, accusato di aver diffamato sul social il bar San Giorgio e il personale, definendolo «Bar di Auschwitz, nonché bar già noto per tristi episodi di xenofobia e gestito da personale all’opposto dell’ideologia comunista». Disingrini pubblicò anche la foto del bar. Il fatto risale ai primi di agosto del 2021, quando in piena pandemia, i locali ottemperarono alla normativa anti Covid-19: i clienti potevano sedersi ai tavolini solo se muniti di green pass e qualora i bar avessero due accessi (è il caso del San Giorgio) si entrava da una porta e si usciva dall’altra.

Il procedimento nasce dalla querela presentata il 13 agosto ai carabinieri dal gestore del San Giorgio. Il 7 agosto, due clienti mostrarono a sua sorella quel post su Facebook. Il gestore spiegò che nei giorni successivi, due ragazzi, passando sul marciapiede davanti al bar, urlarono verso l’interno: «Razzisti». E collegò l’episodio al post di Disingrini. Precisò di non aver mai avuto problemi di xenofobia, anzi, la xenofobia era ben lontana dal loro modo di presentarsi alla clientela.

Ritenne il post «altamente diffamatorio e pericoloso, perché potrebbe fomentare taluni atteggiamenti anche violenti» verso chi lavorava nel locale, i clienti e la struttura stessa. Il processo è fissato al 5 aprile. Il gestore del San Giorgio si è affidato all’avvocato Gianluca Pasquali, Disingrini è difeso dall’avvocato Gianandrea Balzarini. «Disingrini - ha detto il legale — era pronto a scusarsi, ma la controparte vuole il risarcimento, noi abbiamo fatto una proposta, pendono trattative». Se l’accordo si raggiungerà, il gestore del locale ritirerà la querela.

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Commenti all'articolo

  • Benny

    21 Novembre 2024 - 13:17

    E ora che il signore citato si dia una calmata le leggi vanno applicate e rispettate

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