L'ANALISI
10 Novembre 2024 - 09:25
Uno scorcio della strada vicinale appena sigillata. Nel riquadro, Fabio Grassani
SORESINA - Guerra agli incivili, senza risparmiare i colpi. Il Comune, adesso, passa dalle parole ai fatti. Sigillata dagli agenti un’area privata che veniva usata come discarica abusiva. L’assessore Fabio Grassani sgombra il campo dagli equivoci e si rivolge direttamente ai furbetti dell’abbandono: «Nessuna scusa, le leggi vanno rispettate. Noi non rimarremo a guardare».
L’emergenza relativa agli abbandoni abusivi di rifiuti, a Soresina, è sotto i riflettori. La città ha la fortuna di avere come frecce in faretra, oltre ai servizi municipali, squadre di volonterosi cittadini che, a titolo gratuito, a cadenza stagionale si rimboccano le maniche per mettere un freno agli eccessi post-bagordi in periferia. Sforzi importanti sono stati fatti, sia dal mondo solidale che da quello istituzionale sul fronte della sensibilizzazione dentro e fuori da scuola. Ma non basta più. Adesso è il momento della stretta.
Il corpo di Polizia locale del Comune di Soresina, comandato dal commissario Giovanni Tirelli, ha posto sotto sequestro preventivo un’area di proprietà privata lungo la strada vicinale Sentiero. Chiaramente, il blitz non è stato un vezzo o una banale dimostrazione di forza, né tanto meno l’obiettivo è stato casuale. Bella, pacifica, rustica e immersa nel verde, tutto vero, però la Sentiero era diventata da tempo un vero e proprio immondezzaio. Lo scorcio, alla sola vista, da brividi: distinguerla da un’oasi ecologica era complesso. Non stupisce, dunque, che i residenti del circondario abbiano cominciato a preoccuparsi e si siano rivolti a piazza Marconi. Messaggio recepito e detto fatto, al volo. L’area è già a disposizione dell’autorità giudiziaria per le indagini del caso e l’accertamento di eventuali ipotesi di reato.
«La piramide di materiale qui abbandonato aveva raggiunto dimensioni preoccupanti e rappresentava un importante fattore di rischio dal punto di vista ambientale ed igienico-sanitario – ha commentato il titolare alla cattedra al verde Grassani –. Sin dai primi giorni dall’insediamento, la giunta ha preso in esame il problema, coordinandosi con l’Ufficio tecnico e con la Polizia locale per istruire l’iter amministrativo per la messa in sicurezza della zona, l’individuazione dei responsabili e, infine, per le operazioni di sgombero e di ripristino dello stato dei luoghi».
Retata a buon fine e ora si torna a dormire sonni tranquilli? Per nulla, il piano è a lungo termine: «Stiamo tenendo controllate anche altre aree sensibili in cui in tempi recenti si sono verificati abbandoni di rifiuti – rivela infatti Grassani –. Tutti devono avere ben chiaro che il deposito di materiali o lo smaltimento dei rifiuti devono avvenire rispettando le vigenti normative e le disposizioni comunali in materia. Diversamente, non possiamo rimanere solo a guardare».
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