Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

PIZZIGHETTONE

Benvenuto don Angelo: «Contento di darvi un semplice prete di campagna»

L'ingresso del nuovo parroco Storari, accompagnato dal vescovo Antonio Napolioni e accolto dall'applauso dei fedeli

Luca Luigi Ugaglia

Email:

redazione@laprovinciacr.it

29 Settembre 2024 - 21:06

Benvenuto don Angelo: «Contento di darvi un semplice prete di campagna»

PIZZIGHETTONE - «Mi sento un povero parroco di campagna e non ho vergogna a dirlo perché è vero». La semplicità e l’umiltà di don Gianangelo Storari (per tutti don Angelo) sono racchiuse in questa sorta di ‘confessione’ aperta che il nuovo parroco dell’unità pastorale ‘Madonna del Roggione’ ha fatto oggi al termine della messa solenne di ingresso nella parrocchiale di San Bassiano. Parole sincere che gli hanno regalato l’applauso altrettanto sincero di una chiesa gremita fino all’orlo.

Il rito di immissione è stato presieduto dal vescovo Antonio Napolioni e concelebrato da una decina di altri preti. Compresi i tre collaboratori principali di don Angelo, quelli che lo aiuteranno a curare anche le anime di Regona, Roggione e Gera: don Attilio Spadari, il vicario don Gabriele Mainardi e il collaboratore don Mario Marinoni. In prima fila il sindaco Luca Moggi e la sua giunta, il maresciallo dei carabinieri Davide Cariello e i rappresentanti di tutte le associazioni locali.

«Benvenuto a Pizzighettone – ha detto il primo cittadino – benvenuto nella nostra casa che da oggi in poi sarà la sua nuova casa. Si senta uno di noi, fra di noi, si senta a casa sua!». Come sempre il vescovo ha ricordato lo stile e la missione essenziale di un prete: diffondere il Cristianesimo, «non essere un campione di organizzazione». «Sono contento di darvi un prete semplice, ma contento di essere prete» ha detto ai fedeli nella sua omelia lampo.

E lui, don Angelo, visibilmente commosso, alla fine della messa ha raccolto la consegna e ha ringraziato tutti per il calore e l’affetto ricevuti: «Questi momenti non si possono vivere alla leggera – ha ammesso – sono contento di essere qui in mezzo a voi e non mi vergogno di dire che mi sento un povero parroco di campagna: cerco di essere un prete semplice e questo mi fa star bene: mi piacerebbe essere il vostro parroco per potervi accompagnare come padre spirituale e sacerdote in questo tratto di strada che il Signore ci ha chiesto di percorrere insieme, anche nella fatica, che è il bello del camminare: ma ho anche bisogno di voi».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400