L'ANALISI
26 Agosto 2024 - 05:10
L’insegnante 28enne Luca Strepparola lungo il suo itinerario
RIVOLTA D’ADDA - Ha percorso 4.500 chilometri in bicicletta in 40 giorni: partito il 10 luglio è arrivato a Capo Nord lunedì. Solo con la forza delle gambe e della mente, in media 160 chilometri al giorno, dormendo quasi sempre in tenda e attraversando 8 Paesi: Svizzera, Germania, Repubblica Ceca, i tre stati baltici e la Finlandia, prima di arrivare in Norvegia.
IL PROTAGONISTA: LUCA STREPPAROLA, 28ENNE APPASSIONATO DI CICLISMO E AVVENTURA
Protagonista Luca Strepparola, 28enne laureato in musicologia e sino a giugno docente di sostegno alla scuola media Galmozzi di Crema. Per lui pedalare non è mai stato un problema, ma certo l’impresa è da togliere il fiato. «Finora non avevo mai superato i 3.000 chilometri di ciclo viaggio (un Rivolta d’Adda - Amsterdam e ritorno Ndr) e certamente questo è stato il più importante» racconta Luca dalla Norvegia.
L'ITINERARIO: ATTRAVERSO OTTO PAESI EUROPEI FINO A CAPO NORD
Il suo programma prevede infatti di visitare le isole Lofoten, prima di ripartire per il rientro. Un ritorno in cui giura utilizzerà anche i mezzi, ma non mancherà di pedalare ancora, giusto per non perdere l’abitudine. «Chiaramente è stato un viaggio molto duro, ma ho trovato la forza di andare avanti anche in quei frangenti in cui dopo dieci chilometri di tappa volevo scendere dalla bici. La testa in questi casi è tutto, la fatica si sente eccome, ma la mente ti aiuta a non fermarti».
LE SFIDE E LE EMOZIONI DI UN VIAGGIO INDIMENTICABILE
In qualche caso Luca si è preso un paio di giorni anche per visitare qualche capitale europea, come nel caso di Praga. La partenza da Rivolta lo ha visto raggiungere il lago di Como (per i primi 50 chilometri hanno pedalato con lui degli amici) e poi puntare verso la Svizzera. Passato il Bernina e l’Albula è cominciata la discesa verso il centro Europa. La tappa più lunga è stata senza dubbio la non stop Varsavia-Vilnius, 479 chilometri senza mai fermarmi — prosegue il 28enne rivoltano —: l’emozione più grande, l’attraversamento del confine tra Repubblica Ceca e Polonia di notte, in mezzo ai boschi su una strada sterrata, quando mi si è parata davanti una gigantesca luna piena che ha illuminato la via».
PREPARAZIONE E CAMPEGGIO IN SOLITARIA: L'AUTOSUFFICIENZA COME STILE DI VITA
Luca aveva preparato minuziosamente l’impresa, utilizzando un’app molto in voga tra i ciclovaggiatori, attrezzando la bici con sacche per portare di tutto, tenda compresa. Molto, del resto, il campeggio in solitaria. «Ho cercato di essere più autonomo possibile, ho viaggiato quasi sempre da solo, tranne sulle Alpi e per qualche incontro con altri ciclovaggiatori. Poi nei Paesi Baltici mi ha raggiunto il mio amico Simone Pasin, che ha pedalato al mio fianco tra Lettonia, Lituania ed Estonia. A lui devo la mia passione per il gravel».
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