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Pneumatici scaricati nel Po, i volontari rimediano

La zona bonificata è quella al confine tra i territori di Spinadesco e Monticelli d’Ongina, tra Isola Serafini e Isola Mezzadra, in un triangolo di terra nel cuore dei cosiddetti ‘Spiaggioni di Spinadesco’

Luca Luigi Ugaglia

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redazione@laprovinciacr.it

06 Agosto 2024 - 18:18

Pneumatici scaricati nel Po, i volontari rimediano

Il mezzo della Protezione civile carico di gomme e rifiuti vari

MONTICELLI/SPINADESCO - «La politica si muova e salvi il nostro Po!». L’ennesimo, accorato appello arriva ancora una volta da Fabio Guarreschi, presidente dell’associazione di Protezione civile e ambientale ‘Il Nibbio’ di Spinadesco. Uno che non è abituato a parlare, ma a sgobbare quasi ogni giorno per combattere gli incivili che ogni giorno sporcano il Grande Fiume.

Lo fa da decenni e lo ha fatto anche alcuni giorni fa recuperando, con i suoi volontari e i lavoratori di pubblica utilità e di messa alla prova, una ventina di pneumatici scaricati dai soliti furbetti a monte e alcuni bidoni di olio minerale esausto. La zona bonificata è quella al confine tra i territori di Spinadesco e Monticelli d’Ongina, tra Isola Serafini e Isola Mezzadra, in un triangolo di terra nel cuore dei cosiddetti ‘Spiaggioni di Spinadesco’.

La volpe ripresa dalla fototrappola


«Con le ultime piene – spiega il leader del Nibbio – sta arrivando di tutto, oltre agli alberi appesantiti da cellophane, bottigliette e scarti vari, abbiamo rinvenuto bidoni di olio minerale esausto; il liquido con l’alta temperatura si stava sciogliendo e noi, recuperandolo per tempo, abbiamo scongiurato un inquinamento dalla gravità indicibile. Questi episodi non vanno assolutamente minimizzati e tutti, a cominciare dalle istituzioni, devono prendere coscienza del fatto che il Po con le ultime piene ha peggiorato il suo aspetto e chi sta in alto deve preoccuparsi e intervenire».


Guarreschi e i suoi, però, a volte incappano in situazioni curiose e divertenti. Come quella della volpe che, passando davanti ad una delle fototrappole installate per censire il numero di cinghiali da trasmettere all’Ambito territoriale di caccia n. 5, si mette in posa prima di andarsene. «Abbiamo pubblicato il video sui social perché ci è piaciuto molto – conclude Guarreschi – l’animale ha avvertito gli ultrasuoni che le nostre orecchie non percepiscono e si è fermato, come se volesse capire la provenienza di quel suono».

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