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CROTTA D'ADDA: IL CASO

Truffa della finta Dua Lipa, ipotesi di istigazione al suicidio

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo contro ignoti. Secondo gli inquirenti il 59enne milanese Gianfranco Bonzi si sarebbe tolto la vita dopo l’inganno subito via social

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

30 Luglio 2024 - 17:01

Trovato corpo senza vita nell'Adda, intervento dei vigili del fuoco

La cantante Dua Lipa e Gianfranco Bonzi

CROTTA D’ADDA - In una pagina Facebook, prima di svanire nel nulla lo scorso 23 marzo, aveva scritto: «Questo è il mio ultimo post che pubblico e anche una delle ultime azioni della mia vita. La causa una delusione amorosa che non sono riuscito a reggere». Anche in base a queste parole la Procura di Milano ha aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio: secondo gli inquirenti il 59enne milanese Gianfranco Bonzi si sarebbe infatti suicidato dopo l’inganno subito via social, tramite il profilo fake di qualcuno che si è spacciato per la cantante Dua Lipa (naturalmente estranea ai fatti).

Il ritrovamento del cadavere di Bonzi, recuperato a giugno nell’Adda in località Le Gerre, ha infranto le ultime speranze della famiglia che nelle scorse settimane si era rivolta alla nota trasmissione televisiva ‘Chi l’ha visto?’. Restano però da chiarire molti aspetti: perché Bonzi ha lasciato la casa milanese con un trolley?; come è arrivato nel Cremonese?; oltre ai cinquemila euro prelevati, era stato vittima di un falso investimento in bitcoin?


Nel frattempo i carabinieri di Abbiategrasso hanno ricostruito la ‘relazione’ virtuale con il profilo fake della popstar: mesi di dichiarazioni d’amore e foto. «Sono già fidanzato con Dua», aveva scritto Gianfranco in una chat. Poi le richieste di denaro, inizialmente piccole somme sempre restituite per carpire la fiducia dell’uomo. Fino ai due prelievi di 2.500 euro, emersi dall’analisi del suo conto corrente.

L’ipotesi è che dietro al profilo ci fossero truffatori seriali che dall’estero (lo si deduce dal rocambolesco italiano utilizzato) organizzano trappole per carpire denaro. Si tratta di quelle che vengono ormai definite ‘truffe affettive’ o ‘truffe romantiche’, apparentemente tanto assurde da far sembrare impossibile che qualcuno possa cascarci. E invece stanno diventando, purtroppo, sempre più frequenti. Gli autori fanno spesso leva su fragilità e solitudine.

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