L'ANALISI
27 Luglio 2024 - 05:15
SONCINO/SORESINA - Gli Air Crash Po di Soncino (e di Soresina) tornano a svelare i misteri della storia sulle ali della ricerca: il loro ultimo piccolo capolavoro, infatti, consiste nell’essere riusciti a ricostruire per filo e per segno le vicende che portarono all’abbattimento di una ‘fortezza volante’ degli Alleati che sorvolava il Grande fiume di ritorno da una delle imprese più epiche dell’ultimo conflitto globale.
Il libro che racconta questo e altri casi risolti si chiama ‘17 August 1943, East Anglia-Regensburg-Po Valley’ (per IBS) e segna anche una mitica e fruttuosa collaborazione con i ‘cugini’ piacentini del Grac. Centotrenta pagine di studio a 80 anni dallo schianto fanno adesso rivivere piloti, squadroni, missioni e un mondo che ci sembra lontano ma lo è fino a un certo punto. I fatti: era il 17 agosto del 2023 quando il Gruppo Aerei Caduti di Piacenza trovò un bombardiere americano abbattuto durante la seconda Guerra Mondiale nei campi di Fidenza, nel Parmense.
La coincidenza più curiosa, per certi versi quasi assurda non fosse così ben documentata è che quell’aereo, un B-17 soprannominato ‘Fortezza Volante’ e fratello minore della ‘Superfortezza’ B-29 tristemente nota per aver fatto scoprire al mondo gli orrori della bomba atomica, era precipitato esattamente ottanta anni prima, lo stesso giorno: quel fatidico 17 agosto 1943. Il Grac ha chiesto l’aiuto degli Air Crash, riconosciuti come esperti di livello mondiale, proprio per ricostruire la sua tragica storia.
Ne è emerso un viaggio emozionante e spettacolare attraverso pagine poco conosciute ma incredibili dei cieli italiani che raccontano di una partenza dal Regno Unito per andare in missione nella Germania nazista, con un finale ovviamente diverso. E non è tutto. Anzi. Esattamente un anno dopo, oppure 80 anni fa per noi che ne parliamo oggi, sono cominciati i bombardamenti a raffica del Soncinese e del Soresinese. Il ponte ferroviario dell’Oglio, per esempio, è stato l’obiettivo primario degli anglo-americani il 24 luglio del 1944. E anche su questo, pare, gli archeoaviatori più famosi d’Italia hanno davvero molto da raccontare.
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