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I NODI DELLA SANITÀ

Aumentano esami e visite, varato il piano operativo

Ecco i numeri: l’Asst di Cremona dovrà erogare 84.900 prestazioni, quella di Crema 73.500. Ai privati accreditati nel territorio dell’Ats Val Padana la Regione indica un target di 345.300

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

18 Luglio 2024 - 05:00

medico

CREMONA - Gli ultimi dati, relativi al mese di giugno e resi noti nei giorni scorsi dalle Asst di Cremona e Crema, parlano da soli. Le liste di attesa sono una delle piaghe della Sanità locale e più in generale regionale e nazionale. Qualche esempio: per una prima visita dermatologica, all’ospedale cittadino, invece dei 30 giorni di attesa standard previsti dalla Regione, per la prestazione ambulatoriale ne servono ben 180. Nel nosocomio cremasco per una colonscopia con endoscopio flessibile si aspettano 140 giorni invece di 60.

E ci sono molti di altri esami e visite con tempi simili. Adesso arrivano le risorse per cercare di abbattere queste liste di attesa infinite, causa anche di un’alta percentuale di rinunce alle cure: secondo il il report ‘Servizio sanitario in Lombardia’, diffuso dalla Cisl Lombardia nelle scorse settimane, in provincia il 56% degli intervistati getta la spugna proprio per i tempi biblici. La Regione ha dunque approvato il piano operativo. Disponibili, in totale 60,95 milioni di euro. Di questi, 40,95 sono destinati agli erogatori pubblici e 20 ai privati accreditati. Le singole Agenzie di tutela della salute — per i territori cremonese, casalasco e cremasco quella di riferimento è la Val Padana — «dovranno predisporre manifestazioni di interesse rivolte agli erogatori privati accreditati presenti sul territorio, per l’acquisto di prestazioni aggiuntive finalizzate al recupero delle liste di attesa, da erogarsi entro il 31 dicembre 2024».

Così recita la delibera approvata dalla giunta regionale su proposta dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso. Nel dettaglio, l’Azienda socio sanitaria territoriale di Cremona, che comprende anche l’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, dovrà erogare 84.900 prestazioni, di cui 56mila di diagnostica e 28mila visite. Nella prima categoria spiccano 10mila mammografie e 8.500 tomografie computerizzate, nella seconda, andranno garantite 4.800 prime visite oculistiche, e 3.000 cardiologiche e dermatologiche. Per quanto riguarda l’Asst di Crema, lo slot finanziato dalla Regione prevede 73.500 prestazioni di cui 49.500 di diagnostica e 24mila prime visite.

Anche qui i numeri più elevati da recuperare riguardano oculistica, con 4.300 consulti con lo specialista e cardiologia, con 3.300. Per gli esami strumentali sono previsti 7.500 elettrocardiogrammi, 6.300 ecografie all’addome e 5.300 tomografie computerizzate. Da rimarcare che si tratta sempre di esami, visite e altre prestazioni non urgenti. Sono quelle che si devono prenotare tramite impegnativa del proprio medico di base e il servizio sanitario, rivolgendosi agli abituali canali come il call center. Il piano della Regione rientra in quello nazionale.

Guido Bertolaso

«I volumi delle prestazioni ambulatoriali saranno monitorati costantemente per assicurare che le Ats rispettino gli accordi e gli obiettivi fissati – garantiscono da Palazzo Lombardia –: per quanto riguarda le strutture pubbliche, sono in tutto 3.764.800». Una fetta importante di questo recupero, toccherà anche alle strutture private accreditate dovranno garantire entro dicembre 4.328.000 prestazioni tra prime visite, e altri esami diagnostici. Nel territorio di Ats Val Padana sono 345.300. La delibera regionale che aveva stanziato i fondi per questo recupero, punta a tornare sui livelli prestazionali pre Covid. Era stata adottata la scorsa primavera.

«Come avevo anticipato in quell’occasione – chiarisce l’assessore Bertolaso – con il piano operativo stabiliamo dettagliatamente il numero di prestazioni che devono essere rese disponibili dalle strutture sul territorio, con obiettivi precisi da raggiungere. Evidenzio che questo costante impegno di Regione per garantire ai cittadini il maggior numero possibile di esami e visite è stato recentemente riconosciuto anche da Agenas: secondo i dati presentati durante un’audizione al Senato, la Lombardia risulta tra le Regioni più virtuose nel recupero del livello di prestazioni pre-pandemia, in particolare per quanto riguarda le prime visite». Nel Paese secondo i dati Agenas, le prime visite erogate sono diminuite mediamente del 10%. La Lombardia, assieme alla provincia di Trento è l’unica regione che le ha aumentate (del 2%).

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