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IL PUNTO

Tra paura di perdere e profumo di vittoria

Tra oggi e domani, i cremonesi scelgono chi li governerà per i prossimi cinque anni. Da un lato Alessandro Portesani, dall'altro Andrea Virgilio, e nessuno degli altri quattro candidati a sostenerli: parola agli elettori

Paolo Gualandris

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pgualandris@laprovinciacr.it

23 Giugno 2024 - 05:00

Tra paura di perdere e profumo di vittoria

Andrea Virgilio e Alessandro Portesani durante il confronto finale in piazza del Comune

Siamo davvero alla fine della lunga campagna elettorale: tra oggi e domani, i cremonesi scelgono chi li governerà per i prossimi cinque anni. La città del Torrazzo è l’unico capoluogo lombardo ad andare al ballottaggio. Come è ampiamente noto, a contendersi l’ufficio di sindaco sono (in rigoroso ordine alfabetico) Alessandro Portesani, civico ‘sposato’ dal centrodestra, e Andrea Virgilio, vicesindaco uscente in corsa per il centrosinistra. A dividerli i 402 voti di differenza, pari all’1,25 per cento, a favore di Portesani, ottenuti al primo turno: 43,19 per cento (13.886 schede) contro 41,94 (13.484). Sarà sfida voto su voto e senza il sostegno dei quattro candidati usciti al primo turno: non hanno stretto alleanze con nessuno, lasciando libertà di scelta ai propri sostenitori.

Difficile che Virgilio possa contare sul soccorso degli elettori a 5 Stelle (candidata Paola Tacchini, 5,36 per cento): a Cremona il campo largo non è mai ‘fiorito’, anzi i rapporti tra centrosinistra e Movimento sono storicamente assai conflittuali. Così come è assai improbabile che, girando lo sguardo verso destra, gli elettori della lista ‘Sicurezza e buonsenso per Cremona’ di Ferruccio Giovetti (3,64 per cento, pari a 1.169 voti), confluiscano su Portesani. Conservatore, ma fiero avversario del candidato del centrodestra, definito senza mezzi termini «un novello leader troppo pieno di sé», Giovetti anzi pare proprio aver strizzato l’occhio dall’altra parte. Pur dichiarando di non aver voluto apparentamenti, ha lanciato la sua stilettata.

Così parlò Giovetti all’indomani del voto: «Rivolgo a tutti il nostro più vivo ringraziamento ‘ab imo pectore’ con l’invito a non disertare l’urna elettorale, ma ad esprimere la propria preferenza, o il proprio dissenso, con cognizione di causa e con la necessaria lucidità per travalicare, nel caso, i confini dei colori preferiti, nell’ottica di ciò che potrà essere la scelta migliore per la nostra meravigliosa, ma bistrattata, cenerentola». Più fluido probabilmente l’elettorato di ‘Oggi per domani’, la lista guidata da Maria Vittoria Ceraso (1.492 voti, pari al 4,64 per cento): ha dichiarato che «comunque finirà, nel nuovo consiglio comunale ci siederemo all’opposizione».

Una equidistanza particolarmente significativa dal momento che viene da un ex assessore della giunta di Oreste Perri, l’ultima di centrodestra ad aver governato Cremona. La partita è dunque apertissima, con entrambi gli schieramenti che nelle ultime ore si sono mostrati cautamente ottimisti e sono partiti alla caccia dei circa 4.700 voti in libera uscita, quelli conquistati complessivamente dai candidati rimasti esclusi dal ballottaggio. Cosa farà la differenza? Sarà banale dirlo, ma anzitutto il meteo. Storicamente, tra primo e secondo turno si perdono circa 10 punti percentuali di affluenza ai seggi e d’abitudine a guadagnarci è il centrosinistra, che normalmente può contare su elettori più fedeli, o militanti che dir si voglia. C’è da scommettere che, a campagna elettorale formalmente chiusa, gli attivisti di entrambi gli schieramenti siano impegnati in febbrili attività di contatto dei singoli elettori per convincerli a non disertare l’appuntamento elettorale.

La capacità di mobilitazione in questo senso è assolutamente strategica. Stavolta, però, c’è anche il fattore psicologico a poter fare la differenza. E riguarda entrambi gli schieramenti. Cominciamo dal centrodestra. Portesani parte davanti e la coalizione che lo sostiene sente che stavolta, più che in passato, ce la può fare per davvero. Una molla che può spingere a compiere il diritto-dovere elettorale i più tiepidi e a salire sul carro del possibile vincitore. Un elemento che Silvio Berlusconi, grande stratega di campagne elettorali, aveva ben capito: dire che si vincerà aiuta davvero a vincere. Per quanto riguarda il centrosinistra, il discorso è rovesciato: a fare la differenza potrebbe essere la paura di perdere. La possibilità di vedere la città in mano al centrodestra potrebbe essere un fattore di mobilitazione per gli elettori di sinistra che non si riconoscono pienamente nel Pd e nel candidato Virgilio e per questo hanno magari disertato il primo turno elettorale. In questo possibile serbatoio di voti, vanno considerati anche i 397 racimolati da Angelo Frigoli e dalla sua lista ‘Alternativa comunista’, anche se lui si è affrettato a dire che «non sono in vendita».

Per i più distratti, ricordiamo che si contende il governo della città. Portesani, 41enne fondatore ed ex presidente di una cooperativa sociale, civico di centrodestra sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Partito Pensionati e dalla sua civica ‘Novità a Cremona’, si è posto fin dall’inizio come uomo del cambiamento: «Dopo dieci anni Cremona ha bisogno di svoltare e può farlo solo con noi». Per gli avversari, e anche per alcuni correnti interne alla coalizione non proprio allineate con la scelta, è «un uomo delle coop prestato al centrodestra».

Virgilio, 51enne vice sindaco uscente, da sempre iscritto al Partito Democratico e appoggiato, oltre che dai dem, da Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Socialista e dalle civiche ‘Cremona sei tu’ (promossa da Luciano Pizzetti con l’appoggio di Azione e Italia Viva), ‘Sinistra per Cremona- Energia civile’ e ‘Fare Nuova Cremona Attiva’, pur rappresentando la continuità amministrativa si è presentato deciso a cambiare rotta: «Nuovi uomini, idee, stile e obiettivi: con me si aprirà una stagione di rinnovamento per la città». Per i competitor, naturalmente, rappresenta invece «la continuità assoluta con i dieci anni che hanno bloccato Cremona». La parola ora passa agli elettori, con un appello che accomuna entrambi gli schieramenti: non lasciare che siano altri a decidere per te, esercita il tuo diritto di voto e contribuisci a costruire la Cremona che vuoi, quella del futuro.

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