L'ANALISI
13 Maggio 2024 - 05:15
Alessandro Lanfranchi e Simone Beretta
OSTIANO - La discesa in campo di Alessandro Lanfranchi come candidato sindaco di Ostiano con la lista ‘Uniti per Ostiano’ ha suscitato sorpresa, ma anche non poche polemiche. All’amministratore delegato di Padania Acque, infatti, verrebbe imputata una scelta poco corretta, affrettata e non rispettosa delle istituzioni.
In particolare Italia Viva, attraverso le parole di Simone Beretta, responsabile Enti Locali Italia Viva fa sapere che «in molti si erano espressi perché non si decidesse per il rinnovo per i prossimi tre anni del consiglio di amministrazione di Padania Acque in presenza di un turno elettorale che vedrà il rinnovo di tante amministrazioni comunali e quindi dei rispettivi sindaci che sono i componenti dell’Assemblea appunto di Padania Acque. Nonostante questo appello che avevamo espresso anche noi di Italia viva, si è preferito procedere al rinnovo quando sarebbe bastato una proroga di qualche mese e sul tema si sarebbero espressi i nuovi sindaci eletti. Motivo? Non possiamo pensare a ragioni di puro potere per il mantenimento di un ruolo remunerato, e quindi ci sfuggono i motivi di una scelta affrettata e irrispettosa che macchia non solo l’etichetta ma anche l’etica quale deve avere il comportamento in politica. A questo punto non possiamo che aspettarci che, ad assemblea rinnovata, siano gli stessi componenti del consiglio di amministrazione ad avvertire l’esigenza di un mandato compiutamente rappresentativo». Dunque l’opportunità di procedere al rinnovo a poche settimane dalle elezioni dei consigli comunali verrebbe vista come probabile scenario di incompatibilità o conflitto di interesse.
A tal proposito, interpellato sulle critiche mosse da Beretta, lo stesso Lanfranchi risponde laconico: «Agli esponenti di Italia Viva dico che possono stare sereni. Sono una persona per bene e alla mia età si agisce solo per fatti concludenti. Le chiacchiere le lascio a chi le vuol fare». Non rilascia, per ora, ulteriori dichiarazioni in merito alla scelta di scendere in campo per il proprio paese, che parrebbe essere arrivata in zona Cesarini, né sulla questione Padania Acque. «Anche per quanto riguarda la mia scelta di candidarmi a sindaco le motivazioni, così come i dettagli del programma, verranno resi noti a tempo debito tra qualche giorno». Di certo non si esclude che siano state fatte valutazioni e riflessioni approfondite su entrambi i fronti.
Lanfranchi, tra l’altro, è già stato sindaco di Ostiano per un decennio. La prima volta nel 1999 con una lista civica; la seconda, cinque anni dopo, sempre con una civica. Nelle prossime elezioni di giugno sfiderà il primo cittadino uscente Canzio Posio, appoggiato da Lega e Fratelli d’Italia, e Lorenzo Locatelli, già sindaco dal 2009 con una lista Pdl-Lega e poi nel 2014 confermato primo cittadino con una lista civica. Questo a conferma che Ostiano è un paese sempre effervescente e in grado di offrire spunti interessanti in ogni tornata amministrativa. Canzio Posio ha ufficializzato la sua ricandidatura solo venerdì scorso, Lanfranchi e Locatelli nella giornata di sabato, giorno del termine ultimo per la presentazione delle liste ufficiali dei candidati alla carica di sindaco e consiglio comunale.
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