L'ANALISI
29 Marzo 2024 - 18:34
OSTIANO - «Dal 2002, da quando mi sono separato, non esco mai di casa dopo le 19», si è difeso. Ma sia per il pm sia per il tribunale, intorno alle 21.30 del 17 aprile 2019, Cesare, 59 anni, dalla sua casa, a Gambara (Brescia), uscì per raggiungere la vicina Ostiano dove si infilò nel pollaio dell’anziano Franco e rubò due chiocce, 40 pulcini, 8 galline e un gallo: circa 600 euro di valore. Il giudice oggi lo ha condannato a 4 mesi di reclusione e a 100 euro di multa, la stessa pena chiesta dal pm onorario Silvia Manfredi.
Per l’accusa, Cesare il furto di galline lo avrebbe commesso con un complice, a cui i carabinieri non riuscirono a dare un nome e un volto. Erano poco nitide le immagini registrate dalla telecamera che «dopo l’ennesimo furto», l’anziano Franco (nel frattempo deceduto, ndr) piazzò nel suo pollaio all’interno di un campo, sulla strada che collega Ostiano a Pralboino. E con quelle immagini, con sonoro, si presentò alla stazione dei carabinieri per sporgere denuncia.
«Abbiamo fatto la verifica sul posto — aveva spiegato il maresciallo alla scorsa udienza —: la rete di recinzione era stata tagliata». Poi, «abbiamo visionato le immagini con sonoro, i due avevano una inflessione bresciana. Supponendo che uno non parte da Lecce (quasi mille chilometri, ndr) per un furto di galline» a Ostiano, il maresciallo, seguendo il suo «intuito investigativo», mostrò il video ai colleghi delle caserme vicine: quella di Pralboino e quella di Gambara. «Immediatamente, i colleghi di Gambara hanno riconosciuto nel video l’imputato, perché già noto». Invece, la telecamera «non aveva inquadrato benissimo il secondo». Per questo «non è stato possibile identificarlo».
Proprio contro le indagini l’avvocato Marilena Gigliotti ha puntato il dito: «I carabinieri di Ostiano sentono nel sonoro una voce con accento bresciano. Arrivano in soccorso i colleghi di Gambara che si concentrano sul mio assistito e sull’altra persona, perché hanno l’accento bresciano, vivono nel territorio e hanno dei precedenti. Le immagini non sono di buona qualità». Il difensore ha poi aggiunto: «Anche circa le modalità del furto, parliamo di 40 pulcini, 2 chiocce e un gallo, immagino che alle 21-21,30 di sera, asportarli non sia stata un’operazione con il silenziatore. Nessuno ha sentito i pigolii dei pulcini». La difesa ricorrerà in appello.
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