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PIADENA DRIZZONA

I ‘ribelli’ salvano il bilancio del Comune

Pagliari e Mura, usciti dalla maggioranza, hanno evitato il commissario: «Cittadini, associazioni e realtà economiche non lo meriterebbero». Minoranze contrarie

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

22 Marzo 2024 - 10:47

I ‘ribelli’ salvano il bilancio del Comune

Rinaldo Mura e Luigi Pagliari

PIADENA DRIZZONA - Con il loro voto a favore, mercoledì sera i consiglieri di minoranza Luigi Pagliari e Rinaldo Mura hanno consentito l’approvazione del bilancio preventivo ed evitato che si avviasse la procedura di commissariamento del Comune. Sette infatti i ‘sì’, compresi quelli del sindaco Matteo Priori, del vicesindaco Luciano Di Cesare, delle assessore Federica Pozzi e Laura Lucini e di Emanuele Magni, e cinque i ‘no’, quelli dei consiglieri di opposizione Ivana Cavazzini, Nicola Ricci, Andrea Volpi, Andrea Cantoni e Dante Benelli.


«A luglio 2023 — ha detto Pagliari nella dichiarazione di voto — avevamo votato contro il Documento unico di programmazione, ma stasera o si approva il Dup e il bilancio o il Comune viene commissariato. Noi voteremo sì al Dup e al bilancio perché il paese, le associazioni sportive, le categorie economiche non vogliono che arrivi il commissario». Dichiarazioni definite «inconsistenti» da Benelli: «Vi è sempre piaciuto fare la stampella. Avete fatto accordi elettorali». Pagliari: «Nessuna stampella, ma il commissariamento noi non lo vogliamo». Al voto si è arrivati dopo un articolato dibattito.

Il sindaco Matteo Priori e la segretaria comunale Sabina Candela 

IL DIBATTITO

Priori ha premesso che il bilancio «non presenta novità. Non c’è nulla di eclatante per rispetto al fatto che siamo a fine mandato e non si vuol mettere il carro davanti ai buoi», per non vincolare la prossima amministrazione, in sostanza. Cavazzini: «È un bilancio basico di fine mandato, in cui si riscontra la mancanza di iniziativa più assoluta. Un elemento significativo è il riscatto del Palatenda, ma resta un grave ‘vulnus’ (ferita) non aver effettuato la trasformazione delle rate di leasing in tasso fisso quando era possibile. Siamo partiti con un tasso a zero». L’ex sindaco ha attribuito la mancanza dell’operazione all’assenza dell’assessore al Bilancio Gianfranco Cavenaghi: «Questo è stato un esempio di grande trascuratezza. Avete litigato e lui non si è più visto».

Un altro elemento «è il fatto che il progetto di cui il sindaco si fece un grande vanto, il nuovo polo scolastico da 10 milioni di euro, è scomparso dal programma dei lavori pubblici. Per lo studio di fattibilità vennero spesi, ricordo, 44mila euro con affidamento diretto. Con quale leggerezza era stato dato quell’incarico?». Cavazzini è poi tornata a contestare la scelta di destinare integralmente il contributo straordinario della fusione (pari a 570mila euro l’anno) alle spese di parte corrente «mentre dovrebbero servire per lavori e mettere a regime l’assetto post-fusione. Nel momento in cui questo contributo non dovesse più essere erogato, la macchina comunale si fermerebbe. C’è da sperare che Anci riesca a far trasformare il contributo in permanente». Il revisore dei conti Paolo Guastalla ha appoggiato la scelta del Comune, sostenendo che in precedenza quei fondi si usavano solo per le spese correnti ma che con l’intervento fiscale attuato, si troveranno nell’avanzo libero, utilizzabile per investimenti.


PROCEDURA CONTESTATA


Benelli ha preannunciato il suo voto contrario: «Il bilancio non può essere approvato se prima non viene approvato il Dup, bocciato nella seduta del 24 luglio 2023. Ci troviamo a dover approvare l’aggiornamento di un Dup che non è stato approvato. È una procedura che fa accapponare la pelle». Parole condivise da Cavazzini. Benelli: «Se ci fossero controlli, come un tempo quando c’era il Comitato regionale di controllo, il Comune dovrebbe essere commissariato». Il revisore ha confermato che «il Dup è un documento presupposto indispensabile per il bilancio, ma anche se bocciato lo scorso anno dal consiglio, venne approvato dalla giunta». Benelli non ha comunque mutato opinione. 

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