L'ANALISI
01 Febbraio 2024 - 05:20
Il branco di cani randagi
TICENGO - Un branco di dodici cani randagi nei campi che costeggiano la strada che, dalla cappelletta dedicata alla Madonna all’ingresso del paese porta al cimitero e poi verso la Melotta di Romanengo. Una fonte di pericolo se a incrociarli fosse qualcuno a piedi o in bicicletta. Ad avvistarli, ieri l’altro, è stato Luigi Bondioli, residente a Romanengo, mentre transitava con la sua auto. «Me li sono visti in mezzo alla carreggiata — spiega Bondioli —: la cosa mi ha sorpreso parecchio. Vedere dodici cani randagi, di varie razze, apparentemente malnutriti, in branco, non è qualcosa di usuale».
Il pensionato ha pensato al rischio che potrebbe correre una persona che si trovasse ad incrociarli a piedi. «Quella strada conduce al cimitero ed è sicuramente frequentata. Ho pensato di segnalare l’accaduto per evitare che possa verificarsi qualcosa di grave». Bondioli ha cercato di capire da dove potessero venire 12 cani selvatici tutti insieme: «Ho chiesto a un agricoltore che ho incontrato un tratto di strada più avanti, ma non mi ha saputo dire nulla. Arrivato a Romanengo, l’ho comunicato all’agente di polizia locale. Forse sono scappati da un canile».
Della presenza di questo branco di cani randagi affamati nessuno pare essere al corrente. «Non abbiamo avuto segnalazioni in merito — afferma il sindaco Daniela Brognoli — per quanto ne so, nelle cascine lì intorno nessuno ha così tanti cani. Sicuramente indagheremo, perché possono rappresentare un pericolo per le persone».
Contattato anche Salvatore Guzzardo, comandante della polizia provinciale: «Nessuno ci ha chiamati per comunicare questo fatto, sicuramente anomalo. Mi vien da pensare che siano scappati da un canile. Comunque sia, il nostro Corpo si occupa soltanto di fauna selvatica. I cani, in quanto animali domestici, sono infatti di competenza dei singoli Comuni».
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