L'ANALISI
28 Dicembre 2023 - 18:13
Una veduta aerea della Rocca di Soncino
SONCINO - La torre cilindrica, la struttura più ‘esotica’ e misteriosa della rocca sforzesca, che peraltro ha appena compiuto 550 anni, diventa ufficialmente osservata speciale di una joint venture inaspettata che unisce il Comune, gli Amici della Rocca e un’azienda spin-off dell’Università degli Studi di Bergamo. L’obiettivo? Sondarne la tenuta strutturale, visto che lentamente ma inesorabilmente il bastione si sta spaccando in due a causa del deterioramento. Come? Con le tecnologie più all’avanguardia che esistano.
Non parole ma fatti: a testimoniare il lavoro di qualità che sta portando avanti l’equipe composta da ricercatori volontari e accademici c’è un rendering, pubblicato proprio dagli AdR, che mostra integralmente la sezione della mitica struttura difensiva e di osservazione. Il presidente dell’associazione promotrice Mauro Belviolandi: «Si tratta di un’iniziativa importante, in fase di definizione e che sarà ufficializzata nei prossimi giorni, e che si concentrerà sull’analisi del livello si sicurezza della Torre Sud-Occidentale. Per la prima volta – precisa il vertice del gruppo di ricerca – si potrà avviare uno studio completo che ne definisca la staticità e che potrà in tal modo fare da guida nell’ottica di futuri interventi di consolidamento».
Secondo gli studi degli Amici della Rocca, dello storico Ermete Rossi e di Castrum Soncini: l’imponente cerchia muraria di Soncino venne costruita e rafforzata sia con risorse locali, che con l’aiuto diretto o indiretto dei veneziani (1453) e soprattutto degli Sforza; per quanto riguarda la rocca, già il duca di Milano Francesco I aveva previsto di lasciare un certo spazio all’estremo sud-ovest della cerchia muraria che ancora doveva essere completata e ordinava che venisse “fatto lassare un certo relaxo dove va un torione, per fare una forteza” (1468). Il figlio Galeazzo Maria, succeduto a Francesco I, dispose di costruire quel torrione, ma di soprassedere alla costruzione della nuova rocca e di cercare di riparare per il momento quella antica e malandata, disposta all’estremo sud est delle mura.
In effetti venne anche redatto un disegno di massima della nuova rocca dall’ingegnere ducale Serafino Gavazzi. Il disegno venne ulteriormente elaborato da Bartolomeo Gadio che diede forma definitiva al progetto, con la collaborazione di Danesio de’ Maineri e Jacopo de’ Lera. Si dovette attendere fino al ’73 perché il duca decidesse di far avviare i lavori e, sotto la direzione del Gadio, coadiuvato dagli altri due, la rocca venne costruita tra il 1473 e il 1475. L’ipotesi è quindi che la torre cilindrica non sia altro che l’estensione del torrione fatto costruire qualche anno prima. E che ora, piano piano, si sta spezzando.
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