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Zavorra burocratica, qui istituzioni efficienti

La provincia di Cremona al 31° posto in Italia nella speciale classifica stilata dalla Cgia di Mestre. L’indice misura la qualità delle amministrazioni basandosi su parametri oggettivi

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

17 Dicembre 2023 - 05:20

Zavorra burocratica, qui istituzioni efficienti

CREMONA - Dell’eccessiva burocrazia si lamentano i cittadini ma anche gli imprenditori. Ora sappiamo quanto costano le intricate e lunghe procedure: a livello nazionale 103 miliardi l’anno. Si tratta di una spesa causata da circa 160mila norme fra nazionali (71mila) e locali (89mila). A fare luce su tale groviglio amministrativo è stata la Cgia di Mestre, che ha anche calcolato il suo peso in provincia di Cremona basandosi sull’indice Iqi, Institutional quality index: siamo al 31° posto nazionale per efficienza delle pubbliche amministrazioni, dunque nella parte più alta della classifica che comprende i territori meno burocratizzati.


L’indice misura la qualità delle istituzioni pubbliche sotto questo punto di vista, non basandosi sulle percezioni soggettive dei cittadini ma su parametri oggettivi: efficienza dei servizi, sanità compresa, attività economica territoriale, tempi della giustizia con focus sulla lunghezza dei processi, corruzione (con particolare riferimento alla cattiva amministrazione), livello culturale, partecipazione dei residenti alla vita pubblica. La realtà italiana più virtuosa risulta essere Trento, con un Iqi pari a uno su uno: punteggio massimo. Seguono Trieste e Treviso, appena giù dal podio Gorizia, Firenze, Venezia, Pordenone, Mantova, Vicenza e Parma. All’ultimo posto Vibo Valentia.


Cremona ha un indice Iqi pari 0,768 e ha perso otto posizioni in dieci anni, pur avendo notevolmente migliorato l’indice stesso. A livello lombardo siamo preceduti da Mantova, Bergamo, Varese, Brescia, Como, Monza-Brianza, Lodi e Milano. Fanno invece peggio le province di Lecco, Sondrio e Pavia. La Cgia sottolinea che la classifica assume importanza anche a livello economico: «La produttività media del lavoro delle imprese private è più elevata nelle zone con una amministrazione pubblica più efficiente».

Insomma, burocratese bandito: «È necessario incentivare il meccanismo del silenzio-assenso, senza dimenticare che bisogna digitalizzare i processi produttivi di tutti i soggetti pubblici – continuano gli esperti –, obbligando il dialogo tra le loro banche dati per evitare la duplicazione delle richieste che periodicamente travolgono cittadini e imprenditori ogni volta che si interfacciano con uno sportello pubblico».

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