L'ANALISI
BAGNOLO CREMASCO
11 Dicembre 2023 - 15:44
Il sindaco Paolo Aiolfi e la performance degli sbandieratori alla sagra di Bagnolo Cremasco
BAGNOLO CREMASCO - Al sindaco avevano dato del ‘pagliaccio’, alla vice della ‘t...’. Diffamati su Instagram dopo l’ordinanza di agosto 2021 con cui si era deciso di stoppare in anticipo la sagra padronale a causa di assembramenti, risse e situazioni fuori controllo, il primo cittadino Paolo Aiolfi e la numero due Noemi Armida Carelli oggi hanno ‘perdonato’ l’amministratore del sito social e il leone da tastiera, entrambi 27enne, accusati della diffamazione social.
Aiolfi e Carelli hanno rimesso la querela. Non hanno neppure chiesto il risarcimento del danno, a una condizione, però. Hanno preteso che i due diffamatori «si impegnino, per qualche mese, a svolgere lavori di pubblica utilità». «I miei assistiti hanno sottoscritto la dichiarazione di impegno», ha dichiarato l’avvocato Michele Barrilà, difensore degli imputati.
Chiuso con una sentenza di ‘non doversi procedere’ emessa dal gup, il caso era esploso ai primi di agosto di due anni fa con l’ordinanza che aveva fatto calare il sipario sulla festa popolare di Santo Stefano cominciata venerdì 30 luglio. Troppo caos, soprattutto nelle serate di domenica 1 agosto e del lunedì successivo. Martedì 3 agosto, l’ultima serata con luna park e bancarelle. Poi, lo stop imposto dal sindaco, che aveva ordinato a giostrai e ambulanti di lasciare il paese.
L’ordinanza: «Nelle serate del primo e 2 agosto come accertato si sono rilevate continue violazioni alle prescrizioni igienico-sanitarie alle attività di spettacolo viaggiante e di occupazione di suolo pubblico da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, con assembramenti di persone in violazione alle norme anti Covid-19 previste dalle vigenti disposizioni. In entrambe le serate è stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine con il coinvolgimento dei carabinieri della locale stazione, per sedare risse e comportamenti aggressivi di fruitori e avventori delle attrazioni e dei locali pubblici... Ritengo pertanto urgente ed improrogabile attivare tutte le azioni necessarie a garantire l’ordinre e la sicurezza pubblica ...». Il caso era diventato politico con la minoranza che era andato all’attacco. E con una frattura all’interno della stesa giunta: le dimissioni di Edoardo Bertoni, assessore al Bilancio. In mezzo, le diffamazioni social.
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