Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

BINARI, CANTIERE VICINO

Raddoppio ferroviario, Rfi: «Ascolteremo tutti»

Summit in vista del dibattito di lunedì: «Confronto con agricoltori, cittadini e imprese»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

06 Dicembre 2023 - 05:00

Raddoppio ferroviario, sul progetto lo spettro dei ricorsi

MILANO - Alla vigilia dell’avvio dei lavori per il raddoppio della linea ferroviaria Mantova-Piadena, previsto per il 14 gennaio, si apre ora ufficialmente la fase del cosiddetto ‘Dibattito pubblico’ – una fase di ascolto delle istanze territoriali – per la tratta Codogno-Piadena, che verrà realizzata a partire da agosto del 2026. Il programma, che sarà aperto lunedì 11 alle 16.30 da un incontro plenario nella Sala Maffei della Camera di Commercio di Cremona, è stato illustrato ieri a Milano nella sala Solesin, all’interno della sede della Regione Lombardia, da Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane.


Alla conferenza stampa, aperta dall’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile Franco Lucente, hanno partecipato Paolo Mirko Signoroni, presidente della Provincia di Cremona, Chiara De Gregorio, Commissaria straordinaria di Governo per la realizzazione dell’opera, Carmine D’Angelo, direttore generale Infrastrutture e Opere Pubbliche Regione Lombardia e Raoul Saccorotti, coordinatore del Dibattito pubblico nominato da Rete Ferroviaria Italiana. Collegati online sindaci e amministratori dei Comuni di Piadena Drizzona, Acquanegra Cremonese, Sesto e Uniti, Malagnino, Maleo e San Fiorano.

Chiara De Gregorio, Commissaria straordinaria, l’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente, il presidente dell’Amministrazione provinciale Paolo Mirko Signoroni e Carmine D’Angelo, dg Infrastrutture e Opere Pubbliche della Regione 


Signoroni ha ringraziato anzitutto De Gregorio: «Nel nostro territorio abbiamo attivato subito un confronto con le parti sociali per poter essere tutti pronti a seguire le varie fasi di progettazione. Come Provincia, insieme a tutti gli enti locali, faremo sicuramente la nostra parte. Non nascondo che ci sono delle criticità e che dovremo ascoltare tutti, agricoltori, cittadini, imprese». De Gregorio ha ricordato il tema: «Si tratta di un raddoppio ferroviario che stiamo avviando oggi concretamente con il dibattito pubblico. È di circa 50 chilometri suddiviso in due lotti. Il primo è fra Codogno e Cavatigozzi e il secondo è fra Cremona e Piadena. Fra Cavatigozzi e Cremona ci sono cinque chilometri che sono stati già raddoppiati da Rfi e attivati a settembre 2015. Il primo tratto di raddoppio verrà fatto in stretto affiancamento e questo comporterà l’interruzione della linea ferroviaria su cui già ci stiamo affinando visto che nell’altra tratta, tra Bozzolo e Mantova, si verifica una cosa simile. La seconda tratta fra Cremona e Piadena sarà in variante, quindi in presenza di esercizio ferroviario. Stiamo parlando quindi di nove impianti ferroviari che verranno rimodernati e di un’importante opera che è il ponte sull’Adda».

CLICCA QUI PER INGRANDIRE

La Commissaria ha sottolineato che l’opera è strategica perché ha un ruolo fondamentale nel raccordo con Cremona e Mantova: si punta a un aumento della puntualità e della regolarità del servizio, a una maggiore integrazione con i poli della rete logistica e all’adeguamento degli standard tecnologici. Nelle ‘slide’ mostrate è indicato l’obiettivo di un ‘servizio veloce’ a 60 minuti tra Milano Centrale e Mantova». Ad aprile, ha continuato De Gregorio, «è stato concluso il Progetto di fattibilità tecnico economica, avviando a luglio il dibattito pubblico, che contiamo di chiudere a marzo, aprile. Dopodiché vogliamo avviare, con ordinanza commissariale, l’iter approvativo che speriamo possa finire in sei mesi. Poi ci sarà una revisione del progetto e finalmente andremo in gara: contiamo di affidare l’appalto integrato nel 2026». Gli interventi di progetto del lotto 1 e 2 vedranno la soppressione di tutti e 30 i passaggi a livello, nuovi impianti e apparati tecnologici e di trazione elettrica, riqualificazione delle stazioni di Codogno, Acquanegra Cremonese, Cavatigozzi e Torre, l’adeguamento delle banchine di Maleo, Pizzighettone, Ponte d’Adda, Villetta Malagnino, Gazzo Pieve San Giacomo, il posizionamento di barriere acustiche.

Sui passaggi a livello la proposta è di costruire prevalentemente dei cavalcaferrovia. Ci sarà anche un sottovia e un sottopasso ciclopedonale. Siamo pronti ad avere qualsiasi suggerimento e parere. Ringrazio il territorio che mi sta supportando tantissimo». D’Angelo ha ricordato che «in Lombardia abbiamo una rete di 2mila chilometri» e il raddoppio della Codogno Mantova «si inquadra all’interno di una serie di progetti strategici che in Regione verranno in attuazione da qui a breve. Siamo sui 7 miliardi di euro di investimenti, di cui 3 rappresentano la quota finanziata dal Pnrr. L’orizzonte temporale degli investimenti RFI parla di una ventina di miliardi di investimenti tra il 2030 e il 2035».

SPERANZA PER LA CREMONA-PIACENZA

«Un’opera fondamentale per il territorio, che permetterà a lavori ultimati di avere una percorrenza sull’intera tratta di ben 10 treni all’ora, rispetto ai 4 attuali. Interventi necessari per garantire maggior efficienza ed un sostanziale miglioramento del servizio offerto». Così Franco Lucente, assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione del dibattito pubblico per il raddoppio della linea Codogno-Cremona-Mantova, in particolare la tratta Codogno-Piadena. L’iniziativa è stata presentata a Palazzo Lombardia da Rete Ferroviaria Italiana.

L'assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile Franco Lucente


L’intervento complessivo, andando da ovest verso est per circa 90 chilometri, è inserito all’interno del Programma Regionale Mobilità e Trasporti di Regione Lombardia. Il progetto della Codogno-Piadena è suddiviso in due lotti. Il primo da Codogno a Cavatigozzi, circa 22 chilometri, e lotto 2, da Cremona a Piadena, circa 28 chilometri. Il costo dei lavori sarà di 1 miliardo di euro. «Gli interventi — ha aggiunto Lucente — porteranno benefici anche in termini di sicurezza in quanto saranno eliminati numerosi passaggi a livello sulla tratta in questione. L’obiettivo è aumentare la puntualità e la regolarità del servizio, migliorando i collegamenti ferroviari passeggeri e merci». Il cantiere del raddoppio rimette sui binari la possibilità di ripristinare il collegamento ferroviario fra Cremona e Piacenza.

Sul ripristino della linea soppressa dieci anni fa si era tenuta una riunione nelle settimane scorse a Milano fra Lucente, il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti accompagnato dall’assessore Simona Pasquali e una delegazione di amministratori locali bresciani, interessati dalla tratta. Ieri Lucente ha spiegato: «Regione Lombardia è particolarmente attenta all’evoluzione dei lavori programmati. A tal proposito, ho avviato un tavolo di interlocuzione con Rfi e Trenord per ridurre al minimo i disagi dei passeggeri, individuando soluzioni su ferro alternative. Ho già contattato l’assessore regionale ai Trasporti dell’Emilia Romagna e gli amministratori locali per verificare l’opportunità di ripristinare il servizio sulla linea ferroviaria Cremona-Piacenza, deviando i treni diretti a Mantova per il periodo degli interventi infrastrutturali».

ELETTRIFICAZIONE DELLA BRESCIA-PARMA, STUDIO DI FATTIBILITÀ SPARITO DAL SITO DEL MIT

Se lungo l’asse Codogno Mantova ci si avvicina sempre di più alla concretezza, un’altra opera ferroviaria diventata un ‘giallo’ negli ultimi giorni è la elettrificazione della Brescia-Parma. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, rispondendo ad una interpellanza, il sindaco Filippo Bongiovanni ha detto che lo studio di fattibilità dell’opera, inizialmente previsto per il 2026, è scomparso dal sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Come se, insomma, ci fosse stato un rinvio ulteriore dell’opera, particolarmente attesa perché consentirebbe, oltre che un miglioramento della linea, anche la realizzazione di un importante raccordo ferroviario, quello con lo stabilimento Marcegaglia di Casalmaggiore.

Il sindaco Bongiovanni con la giunta in consiglio comunale

La consigliera di minoranza Annamaria Piccinelli si è immediatamente mobilitata con il Movimento 5 Stelle chiedendo che venga presentata una interrogazione al ministro Matteo Salvini, ma anche i consiglieri regionali Matteo Piloni e Marco Carra del Pd si sono attivati. «Meno di 2 mesi fa – afferma Piloni - ho avuto conferma da parte di RFI che entro l’anno sarebbe partito lo studio di fattibilità tecnico economico per la tratta dopo San Zeno-Ghedi, già oggetto di studio di fattibilità. Una volta fatto lo studio, bisogna fare in modo che la realizzazione entri nella programmazione 2027-2031. Ho comunque già scritto a RFI per avere chiarimenti». Piloni e Carra aggiungono che per quanto li riguarda «l’elettrificazione della tratta è una priorità, così come il miglioramento della puntualità dei treni che purtroppo oggi non è garantita rendendo la linea la peggiore della Lombardia».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400