L'ANALISI
05 Dicembre 2023 - 11:26
PADOVA - È iniziato alle 8.30 l’ingresso delle persone accreditate al varco di polizia in vista dei funerali di stamane nella Chiesa di Santa Giustina, a Padova, di Giulia Cecchettin. Sono oltre 200 le persone tra polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia penitenziaria, unità speciali antiterrorismo e antisabotaggio che presidiano la zona esterna riservata. All’interno della Basilica vi sarà posto per poco meno di 1.200 persone.
È arrivato alla Basilica di Santa Giustina a Padova il feretro di Giulia: una bara bianca, coperta di rose bianche, che è stata accolta dall’applauso sommesso delle migliaia di persone presenti sul sagrato. Dentro la chiesa si trovano già oltre 1.200 persone per l'ultimo saluto alla studentessa, e per stringersi al papà Gino Cecchettin, ai fratelli Elena e Davide, alla nonna e agli zii di Giulia.
Una stretta di mano ed un abbraccio tra il ministro Carlo Nordio e Gino Cecchettin, poco fa, nella Basilica di Santa Giustina a Padova, durante lo scambio del segno di pace, ai funerali id Giulia. Il padre della giovane vittima ha poi ricevuto l’abbraccio di altri rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente del Veneto Luca Zaia, e il sindaco di Padova, Sergio Giordani, oltre ad altre personalità della politica, e amici della famiglia. Nordio ha salutato anche i fratelli di Giulia. «Cara Giulia è il momento di lasciarti andare, salutaci la mamma. Impareremo a danzare sotto la pioggia. Grazie per questi 22 anni». Così Gino Cecchettin concludendo il suo messaggio durante i funerali della figlia.
Il feretro bianco di Giulia Cecchettin, con le rose dello stesso colore posate sopra, è uscito dalla Basilica di Santa Giustina di Padova alle ore 12.15, accompagnato dai familiari, con un fiocco rosso contro la violenza di genere appuntato sul cappotto, dai sacerdoti e dalle autorità. Fuori, l’applauso degli oltre 8 mila presenti, che hanno affollato il sagrato e Prato dalla Valle per portarle l’ultimo saluto, seguendo il funerale dai due maxi schermi. Grande la commozione delle persone che non hanno trattenuto lacrime dopo il discorso finale del padre Gino Cecchettin. Campanelli agitati e urla per 'fare rumore'.
«Oggi, nel giorno dei funerali di Giulia Cecchettin, chiedo all’intero Veneto un segnale corale, forte e chiaro, contro la violenza di genere». Lo scrive sui social il Presidente della regione Luca Zaia. «Una giornata che diventi indelebile, che segni il passo perché fatti come questo possano non ripetersi più. Lo dobbiamo a Giulia, nel cui ricordo - e nel ricordo di tutte le donne uccise senza un perché - continueremo a lavorare stretti gli uni agli altri - aggiunge - nel combattere la violenza di genere». Per Zaia «serve un segnale forte, anche dal punto di vista simbolico: indossiamo tutti un nastrino rosso, ed esponiamo fiocchi rossi alle porte e alle finestre. Chiedo anche alle attività economiche di osservare, durante le esequie alle ore 11, un momento di pausa nelle attività. L’auspicio è che da questa tragedia nasca un movimento che con voce alta, corale, forte, esprima ogni giorno al mondo - conclude - un messaggio contro la violenza sulle donne». (ANSA)
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