L'ANALISI
17 Novembre 2023 - 05:15
GOMBITO - È scontro fra minoranza e giunta per un presunto ritardo nell’invio dei pagamenti delle rette scolastiche (mensa e trasporto) con conseguenti solleciti ricevuti ora da una quarantina di famiglie. L’importo complessivo che viene chiesto, variabile da caso a caso, ammonta attorno ai 13mila euro e fa riferimento agli anni 2020, 2021 e 2022. C’è anche chi si ritrova con quasi mille euro da saldare. Il gruppo ‘Gombito viva’ ha presentato una mozione per chiedere il ritiro di questi avvisi e soprattutto degli interessi legati al ritardo nel pagamento: l’atto sarà messo ai voti lunedì mattina alle 9 in consiglio comunale.
Gli esponenti di minoranza Attilio Nova, Nikolay Nikolov e Carlo Pedrazzini nel documento spiegano: «Da anni il nostro gruppo evidenzia la grave carenza dimostrata dagli uffici comunali, che non emettevano gli avvisi di pagamento delle rette scolastiche. Ora scopriamo che già dal 2021 ci si era dimenticati di inviarle, quindi si mette ordine a distanza di tre anni ma si scaricano sulle famiglie gli oneri dovuti alla grave inadempienza del Comune. Non è certo colpa dei genitori che non si sono mai visti recapitare gli avvisi di pagamento. Oltretutto, in molti casi si espongono interessi e spese come se si trattasse di tributi mentre invece sono tariffe. Altro elemento importante per cui si chiede il ritiro degli atti, è il fatto che il Comune non è in possesso della data certa di consegna degli avvisi di pagamento ai genitori e basta questo per non poter esporre gli interessi. Nei nuovi avvisi di pagamento va inoltre inserita la possibilità di pagare a rate, visto l’ammontare delle somme, per permettere a tutte le famiglie di gestire senza sofferenza questa situazione che, ricordiamo, è stata in parte causata dall’inadempienza del Comune».
Chiedono dunque il ritiro delle notifiche e l’emissione di pagamenti senza interessi, con la possibilità di rateizzarli. Ma non è finita qua: la mozione è stata presentata in data 13 ottobre e da regolamento è prevista una convocazione del consiglio entro 30 giorni, siccome ciò non è avvenuto il gruppo si è rivolto alla Prefettura di Cremona per sollecitare. Il consiglio è infine stato convocato per lunedì: secondo Pedrazzini giorno e orario che non favoriscono la partecipazione pubblica.
Replica il sindaco Massimo Caravaggio, partendo proprio dalla convocazione del consiglio: «Per il ritardo nel convocarlo chiederò scusa in aula, ma bastava ricordarmelo anziché alzare i toni scrivendo alla Prefettura. Il giorno è stato scelto compatibilmente con le nostre possibilità di partecipare, se ci fosse appunto stato un confronto diretto avremmo anche potuto concordare una data che andasse bene a tutti». Poi entra nel merito: «Quanto agli avvisi di pagamento, può esserci stata una cadenza non regolare nell’emissione, anche a causa del fatto che c’è stata un’alternanza all’ufficio ragioneria, ma erano stati mandati. Tant’è che una parte delle famiglie ha regolarmente saldato: se non fossero stati emessi, come avrebbero potuto pagare?».
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