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Destiny sta bene, ora convalescenza in paese

La bambina di 3 anni operata al Gaslini grazie all’associazione Pobic. Tra qualche giorno ripartirà per la Nigeria

Pierluigi Cremona

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pierluigi.cremona@virgilio.it

10 Novembre 2023 - 20:13

Destiny sta bene, ora convalescenza in paese

Destiny a Bozzolo circondata dall’affetto di famigliari e amici

BOZZOLO - Ultimi giorni di permanenza a Bozzolo e in Italia per Destiny Karikarisei, la bambina nigeriana di tre anni operata al cuore all’ospedale Gaslini di Genova, grazie al progetto ‘Open Heart’ dell’associazione Pobic. Affiancata dalla mamma Judith e dalle volontarie che vivono nello Stato africano tra le città di Yenagoa e Lagos Stephanie Akeni (a sua volta operata nel 2013 in Italia) e Believe Osaretine, sta trascorrendo la convalescenza nell’appartamento dell’associazione. Al loro fianco Festus Adedayo, presidente della comunità nigeriana di Mantova e responsabile dei progetti in Nigeria e il presidente di Pobic Paolo Novellini, per far trascorrere nel migliore dei modi queste ultime ore.


«L’intervento è avvenuto il 13 ottobre e la bambina è stata dimessa il 26 dello stesso mese. Sono stati mesi difficili, in quanto la bambina era da fine settembre in condizioni critiche e il suo intervento, inizialmente previsto per il 18 settembre, è stato rimandato per questioni di salute. Fortunatamente la situazione post operatoria è stata ottima e Destiny ha potuto trascorrere gli ultimi giorni in paese con noi prima di tornare a Yenagoa», spiega Novellini.

La bambina era affetta da ‘Asd secundum’ di dimensioni notevoli con un prolasso della valvola mitrale anteriore. «In pratica il suo cuore aveva un'apertura anomala tra le camere superiori e un difetto di passaggio del sangue. Quindi ad ogni battito del suo cuore, a differenza di una persona sana, lo sforzo necessario per pompare il sangue attraverso il suo piccolo corpo era immane».


Ovviamente felicissima mamma Judith «Incontrare Pobic per noi è stata una benedizione di Dio. Ringrazio l’associazione e l’ospedale Gaslini per aver ridato la vita a mia figlia. In Nigeria un intervento così sarebbe stato troppo costoso e pericoloso». Dopo questo progetto, Pobic sta già programmando le prossime iniziative umanitarie. A gennaio è previsto un nuovo viaggio in Uganda per proseguire il progetto Open Heart e prendere contatti con gli ospedali locali per futuri nuovi viaggi in Italia per dare una nuova vita e speranza ad altri bambini.

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