L'ANALISI
09 Settembre 2023 - 05:26
CREMONA - Le preoccupazioni di industriali e artigiani cremonesi per le prospettive di un’economia locale in frenata nell’ultima fase di quest’anno, trovano una conferma nei dati consolidati, relativi al secondo trimestre 2023, resi noti ieri da Unioncamere Lombardia. Un’indagine congiunturale che analizza come già tra aprile e giugno l’economia del territorio provinciale avesse vissuto una fase di stasi, se non addirittura di rallentamento, propedeutica a un’estate che non è stata certo con il vento in poppa. Ora si prospetta un autunno non facile, anche per il settore del commercio.
«L’indagine del secondo trimestre 2023 rileva una situazione del comparto manifatturiero provinciale sostanzialmente stabile e con deboli segnali di rallentamento» si legge nell’introduzione alla relazione congiunturale dei tecnici. Per la provincia di Cremona l’indagine relativa al secondo trimestre 2023 ha interessato complessivamente 142 imprese appartenenti a tutte le principali attività del comparto manifatturiero: 65 industriali e 77 artigiane. Per quanto riguarda la produzione, nell’industria c’è stato ancora un lieve arretramento, come già nel periodo gennaio-marzo 2023.
«Si conferma il dato congiunturale debolmente negativo dello scorso trimestre (-0,1%) a cui si associa l’artigianato anch’esso in lieve flessione in questo trimestre (-0,6%). Il fatturato recupera sul trimestre precedente per l’industria (+1,7%) ma interrompe il trend crescente con il dato tendenziale in flessione (-0,5%). Il fatturato del comparto artigiano registra invece una flessione in entrambi i confronti temporali (-0,6% congiunturale e -1,2% tendenziale)». Ci sono segnali contrastanti che arrivano anche dagli ordinativi. «Per l’industria denotano una situazione di forte incertezza – prosegue il rapporto –: in contrazione congiunturale dello 0,2% dall’interno e in crescita del 2,7% dall’estero. Situazione opposta per il dato tendenziale, con gli ordini interni in crescita dell’1,2% e gli esteri in contrazione del 2,3%. Un andamento marcatamente negativo si registra per gli ordini dell’artigianato, in contrazione sia congiunturale (-1,6%) sia tendenziale (-1,2%)».
A fronte della frenata dell’economia cremonese, Giandomenico Auricchio, commissario straordinario della Camera di Commercio, esorta ad impegnare al meglio le risorse che il Piano nazionale di ripresa e resilienza garantisce al territorio, per stimolare un’inversione di tendenza. Un ruolo chiave spetta dunque anche alle istituzioni locali e regionali. «La situazione congiunturale relativa al secondo trimestre presenta indubbi segnali di rallentamento – esordisce il commissario – con una produzione e una situazione occupazionale che sono sì stazionarie ma su valori assoluti di tutto rispetto. Per evitare un’ulteriore contrazione è sicuramente indispensabile potenziare il più possibile la domanda interna. Per queste ragioni è vitale riuscire a spendere bene e presto le risorse del Pnrr e attuare tutti gli interventi pubblici a sostegno degli investimenti».
Resta ovviamente decisivo anche il tema delle infrastrutture, al servizio delle aziende, ma anche come volano degli afflussi turistici. Dal potenziamento delle linee ferroviarie, a cominciare dal raddoppio della Cremona-Mantova, per arrivare al secondo ponte sulla Paullese a Spino, all’autostrada Cremona-Mantova e agli altri investimenti. «Per quanto riguarda il nostro territorio resta centrale il tema delle infrastrutture – conclude Auricchio –: sono fondamentali per togliere il territorio dall’isolamento e permettere il pieno dispiegarsi delle potenzialità, anche in ambito turistico, finora non completamente espresse».
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