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CREMONA & PROVINCIA

Infortuni sul lavoro, diminuiti del 7,2% nei primi cinque mesi dell’anno

Si osservano decrementi degli incidenti in quasi tutti i settori produttivi. Desta invece allarme l’aumento del 100% delle morti bianche

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

04 Luglio 2023 - 14:24

Infortuni sul lavoro, diminuiti del 7,2% nei primi cinque mesi dell’anno

CREMONA - Nei primi cinque mesi dell’anno diminuiscono dell’17,2% gli incidenti sul lavoro; è questo quanto riscontrato dai dati dell’Inail del mese di maggio, analizzati dall’Ufficio Studi della Cisl. Infatti, a maggio 2023, gli infortuni sono decrementati rispetto ad aprile 2022, passando da 469 a 441 con una calo di 106 casi pari al 6,0%. Il raffronto di gennaio-maggio 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 si registra una diminuzione di 412 casi: 2.402 infortuni a gennaio-maggio 2022 rispetto ai 1.990 infortuni del 2023. Se questo calo degli infortuni è un segnale positivo, resta che la media provinciale è comunque inferiore a quella regionale che fa segnare un calo degli infortuni del 24,4% e quella nazionale del 24,1%. Pertanto, anche a Cremona si registra una contrazione degli infortuni, ma questa è inferiore a quello regionale e nazionale.

Quanto ai vari settore, si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare nei servizi -32%, dove la Sanità e assistenza sociale sono decisamente meno colpiti dai contagi di Covid negli anni scorsi, nell’industria - 6%, nell’agricoltura -8% e nell’artigianato -3%. Desta allarme l’aumento del 100% degli infortuni mortali: nel periodo gennaio-maggio 2023 sono accaduti ben 6 infortuni mortali rispetto ai 3 (pur tanti) del 2022. Il dato lombardo ha riscontrato un aumento degli infortuni pari al 16,1%, mentre a livello nazionale c’è stato un calo del 16,1%. Le malattie professionali, in questi cinque mesi dell’anno, hanno registra una crescita: 59 gennaio-maggio 2033 contro i 74 casi dello stesso periodo del 2023 pari a +15 casi, per un incremento del 25,4%, viceversa il trend regionale è del 23,4% e quello nazionale del 22,5%.

"Se il confronto effettuato in questi 5 mesi dell’anno presenta una dinamica di contenimento degli infortuni rispetto al 2022 - spiega Dino Perboni, segretario Generale Cisl Asse del Po -, dall’altro abbiamo riscontrato una crescita dei morti sul lavoro e delle malattie professionali. E’ del tutto evidente che il panorama nel suo complesso è negativa sul fronte della salute e sicurezza nei posti di lavoro. Per questo riteniamo che si debba aumentare l’attenzione e non abbassare minimamente il focus sul mondo del lavoro, ma piuttosto è necessario rafforzare gli ispettori dell’ATS e dell’ITL in modo da avere più ispettori che facciano i controlli e le sanzioni per chi non rispetta la legge; premiate le aziende che fanno della salute e sicurezza un primato della loro organizzazione del lavoro, introducendo la patente che riconosca a loro il merito, e inasprire le pene e le sanzioni a quelle aziende che violano le disposizioni e le norme sulla salute e della sicurezza, nonché escluderle in modo perpetuo dal sistema del appalti pubblici e privati.

"Va realizzata una massiva campagna di informazione e la prevenzione, nonchè potenziata la formazione in tutti i posti di lavoro, così come vanno rafforzate le forme di coinvolgimento e partecipazione degli RLS. Infine, per accrescere l’educazione della salute e sicurezza, nel ciclo scolastico delle scuole superiori, vanno introdotti percorsi formativi sulla salute e sicurezza. Siamo convinti - conclude Perboni - che solo realizzando queste azioni è possibile salvaguardare la vita e la salute dei lavoratori, ma anche creare una partecipazione attiva dei lavoratori per la salute e sicurezza nel mondo del lavoro".

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