L'ANALISI
25 Maggio 2023 - 05:15
SONCINO - «L’ospedale di comunità di Soncino ha finalmente aperto le porte e adesso siamo pienamente operativi. E c’è grande soddisfazione per un risultato che porta, alla nostra comunità e al territorio, nuovi fondamentali servizi». Lo ha annunciato ieri Silvana Comaroli, presidente della Fondazione Soncino, all’interno della quale la struttura sanitaria di prossimità è inserita. Il centro per la media degenza, ossia per ricoveri di durata e intensità di cura minori rispetto ai classici ospedali, si trova in via de Marcheschi. La scelta, oltre che dettata da opportunità logistiche e di spazio, è anche simbolica: qui, fino agli anni Novanta, sorgeva infatti lo storico ospedale di Soncino, il Santo Spirito. L’Odc ne è, in buona sostanza, una sorta di continuazione.
Come detto, la struttura è già aperta e pronta ad accogliere i primi pazienti del territorio, senza pesare quindi sul Pronto soccorso e sulle corsie già sofferenti dei nosocomi maggiori, vale a dire Cremona e Crema. Potranno essere curate e assistite, contemporaneamente, fino a 19 persone. E se ne occuperanno, 24 ore su 24, 14 dipendenti, tra personale medico, infermieri professionali ma anche operatori socio-sanitari. Questi ultimi sono stati selezionati sia tra il personale già a disposizione, sia con nuovi inserimenti.
L’ospedale di comunità, pur formalmente e amministrativamente inserito nell’Asst, fa parte della Fondazione, oggi guidata da Comaroli e da un consiglio di amministrazione formato da Sara Ghidelli, Angelo Gorno, Paolo Pagliardi e Paolo Rosin e che abbraccia un territorio da circa 15mila abitanti, con pazienti provenienti principalmente dalla città, dal Cremonese e dal Cremasco; ma anche dalla Bassa bresciana e Bergamasca.
Gli ospiti della Fondazione sono attualmente 134: 62 anziani, 30 disabili, 20 nel Centro diurno e 22 subacuti. In 136 tra medici, operatori, animatori, amministrativi e infermieri se ne prendono cura. Tra i servizi offerti dai poliambulatori: elettrocardiogrammi, cardiologia, chirurgia, dermatologia, medicina interna, neurologia, ortopedia e ginecologia. Il percorso per arrivare alla definiva apertura del centro non è stato certo breve e neppure, da un punto di vista organizzativa e burocratico, particolarmente facile. Benché la Fondazione Soncino sia una struttura moderna e attrezzata, infatti, gli standard per un ospedale sono molto alti e dunque si è reso necessario investire nel miglioramento dell’edificio che adesso offre stanze, corridoi, macchinari.
I lavori, in realtà, si sono conclusi già nei mesi scorsi e, nelle settimane successive, la Fondazione ha provveduto a spostare gli ospiti della Residenza socio-assistenziale nella nuova palazzina, il cosiddetto Terzo lotto ora ultimato e costato cinque milioni di euro. Nei giorni scorsi, infine, il via libera da Asst e Regione. E i medici oggi sono già al lavoro.
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