L'ANALISI
27 Aprile 2023 - 05:15
CREMONA - Piano di eradicazione dei cinghiali: «Serve unità e massima collaborazione». Questo il messaggio congiunto che è emerso, ieri, a margine del vertice in Corso Vittorio Emanuele tra amministratori e filiera. L’appello è del presidente della Provincia Mirko Paolo Signoroni, che ha anche intrapreso un dialogo concreto e chiaro con Milano: «Abbiamo chiesto alla Regione — ha annunciato nel corso del summit — di aumentare il limite massimo di capi abbattuti per selecontrollore da due a quattro. Ora impegniamoci insieme».
La sottolineatura del vicedirettore della Libera associazione agricoltori cremonesi Renzo Ardigò, presente all’incontro col responsabile dell’Ufficio ambientale Giuseppe Uberti: «È importante agire subito e insieme. L’emergenza non riguarda più soltanto la filiera ma ogni cittadino e la soluzione è nell’interesse di tutti». Massimo impegno da parte della Polizia provinciale. Il comandante Salvatore Guzzardo: «Intensificheremo il tavolo di coordinamento. D’ora in poi riunioni sempre più frequenti, su temi precisi».
Raccolti dilaniati e Peste suina africana alle porte del territorio. La convivenza coi cinghiali è divenuta insostenibile, non solo per le imprese agricole ma per tutti i cremonesi. Tra le aree più colpite anche le lanche di Azzanello, riserva fluviale dove sussiste però l’impasse alle doppiette, per via del diverso percorso intrapreso dal Parco Oglio Nord, in fase di verifica dei numeri con l’Ispra. Di qui l’appello del mondo agricolo e della politica: cacciatori e parchi devono scendere in campo, uniti, con gli agenti provinciali, gli Atc e le amministrazioni. Tanti i temi toccati a livello tecnico e, tra questi, nodo cruciale è la disponibilità delle altane, vale a dire le postazioni di «sparo sicuro» obbligatorie per le operazioni di abbattimento nel nostro territorio prevalentemente pianeggiante.
Importante anche il passaggio riguardo alla convenzione con il Cls, ossia il Centro per la lavorazione della selvaggina. Il più vicino è a Brescia. Adesso la Polizia provinciale s’è attrezzata per mettere a disposizione mezzi di trasporto già presenti in loco. Insomma, pur avviata con tutte le risorse di mezzi e personale disponibili, l’operazione venatoria a scopo di controllo e tutela del territorio e della salute entra nel vivo adesso. Tutti, però, dovranno fare la loro parte. Il tavolo di lavoro si aggiornerà fra due settimane, per fare il punto della situazione.
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