L'ANALISI
27 Febbraio 2023 - 19:29
CREMONA - In qualche comune importante, ad esempio Soncino, Bagnolo Cremasco e Castelleone, Bonaccini ha anche vinto, ma in generale non c’è stata partita. Le tre città, dal capoluogo, sino a Crema e Casalmaggiore, sono andate nettamente a Elly Schlein. A Cremona il presidente della regione Emilia Romagna ha vinto solo in due seggi su 12 (San Felice e Sant’Amrbogio), a Crema in nessuno dei cinque organizzati tra centro e quartieri. Qui e a Caslmaggiore Schlein ha vinto in maniera più ampia rispetto a Cremona.
Insomma, la sua affermazione non è stata mai in discussione tanto da aver superato abbondantemente l’esito nazionale: 61,3% di preferenze, rispetto al 53,8%. In provincia sono stati 5.063 i votanti che hanno partecipato all primarie, di cui 1.560 nel capoluogo. Schlein ha portato a casa 3.092 voti, o Bonaccini con 1.952. Le schede bianche e nulle sono state 18. In città Schlein è risultata prima con 989 voti, mentre Bonaccini ha ottenuto 570 preferenze. A Crema è finita 525 a 242, a Casalmaggiore 195 a 85.
Il segretario provinciale del Pd Vittore Soldo dà una pacca sulla spalla e si congratula con i militanti «Le Primarie ancora una volta dimostrano la bontà e l’importanza dello strumento e la capacità del nostro partito di organizzare una mobilitazione complicata e impegnativa: settimane di preparazione, organizzazione di persone, incontri e riunioni che portano a muovere in modo coordinato migliaia di militanti e iscritti che si chiudono in una giornata di partecipazione democratica messa a disposizione di tutti i cittadini italiani. Non è così scontato che tutto fili liscio e non ci sia un intoppo, una chiave che non apre la sede di un seggio oppure il maltempo che rischia di compromettere le operazioni di voto e l’affluenza».
Poi commenta l’esito. «Il risultato è netto Schlein è la nuova segretaria nazionale del nostro partito e l’esito di un voto va rispettato tanto più quando non coincide con quelle che erano le nostre aspettative perché se ne preserva il principio ed il valore democratico di fondo. Bonaccini è stato chiaro in questo: massima disponibilità alla collaborazione per costruire l’alternativa alla destra e questo è stato un bellissimo ed importante segnale. Per la nuova segretaria inizia una grande sfida che parte dalla responsabilità di tenere unito il partito e di tenere insieme un popolo rigenerandone un’identità e provando ad allargarne la base per poi andare a ricostruire un campo che sia alternativo alla destra che nonostante non stia affrontando e risolvendo i problemi più importanti di questo Paese, ha ancora il favore di molti italiani».
Soldo prova anche a spiegare quella che per molti addetti ai lavori è stato un esito a sorpresa: «La vittoria Schlein va oltre le categorie politiche conosciute: prima ancora del posizionamento politico, ha premiato la credibilità e capacità di farsi interprete di una voglia di cambiamento, nella scelta delle persone coinvolte e da coinvolgere, nella scelte dei temi da presidiare, nel modo di fare politica, nella comunicazione o nel coinvolgimento vero di giovani e donne. La radicalità delle soluzioni credo abbia inciso in seconda battuta. Non è detto che il cambiamento porti bene e alla vittoria sicura ed in tempi brevi, ma è altrettanto chiaro che nella politica italiana sia finito un ciclo e che ne inizi uno nuovo, guai a non capirlo: i non iscritti di un partito tra i più organizzati in Italia hanno ribaltato l’esito delle scelte fatte dalla maggioranza degli iscritti e questo non può e non deve essere sottovalutato. Serve una grande consapevolezza collettiva».
Sull’esito delle Primarie interviene anche il consigliere regionale Matteo Piloni, che aveva sostenuto Bonaccini. «Da oggi Elly Schlein è la segretaria del mio partito. E da consigliere regionale della Lombardia, iscritto da sempre al Pd, farò la mia parte. So che molti sono delusi dal risultato. Quando si sostiene una proposta che non vince, è normale. E per me non è la prima volta. Sostenni Cuperlo che perse contro Renzi, ma il giorno dopo sostenni il segretario. Si fa così. Si dovrebbe fare sempre così. Perchè le regole si rispettano. Anche quelle che ribaltano il voto tra iscritti ed elettori. Altri non lo hanno fatto in passato. Stare in un partito significa fare la propria parte. E la faremo anche stavolta. Per un partito popolare, progressista e riformista. A Schlein un consiglio non richiesto: di essere inclusiva. Di guardare sui territori e ai talenti, quelli veri e coerenti. Di parlare di dei problemi veri delle persone, e fare proposte. E di non attorniarsi di yes man o yes woman. Le tifoserie, in politica, fanno male».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris