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Regionali: in quattro per due posti in Consiglio, Piloni resta favorito

L’ora della verità: i giochi sono apertissimi per Filippo Bongiovanni, Gabriele Gallina e Luca Grossi

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

13 Febbraio 2023 - 23:29

Regionali: Piloni in bilico, in quattro per due posti

Matteo Piloni (Pd), Filippo Bongiovanni (Lega), Gabriele Gallina (Forza Italia) e Luca Grossi (Civica Fontana)

CREMONA - Al tramonto i giochi sembrano fatti, con la conta dei voti che proietta il dem Matteo Piloni, cremasco classe 1980, consigliere regionale uscente, verso il secondo quinquennio consecutivo ai banchi dell’opposizione a Palazzo Lombardia. A dispetto della bruciante «scommessa persa», come l’ha definita il candidato governatore del centrosinistra Pierfrancesco Majorino, il Partito Democratico vedrà con ogni probabilità aumentare la truppa dei propri rappresentanti nel Parlamentino lombardo.

E il nome di Piloni — recordman di preferenze fra tutti i cremonesi in lista — risulta praticamente blindato. Col passare delle ore, però, la traiettoria della riconferma perde progressivamente quota: l’elezione bis da pura formalità viene così declassata a semplice possibilità. Con Piloni costretto a trascorrere la nottata nell’attesa – sospesa tra fiducia e dubbio — del verdetto definitivo delle urne.


Al netto del sicuro ingresso, nella file della maggioranza, del meloniano Marcello Ventura, il territorio cremonese schiererà a Palazzo Lombardia altri due candidati. Se Piloni resta il primo nella lista dei papabili, le porte sono apertissime per il leghista Filippo Bongiovanni, sindaco di Casalmaggiore, e per il forzista Gabriele Gallina, primo cittadino di Soncino. E c’è più di uno spiraglio anche per Luca Grossi, dirigente medico dell’ospedale di Crema, specializzato in geriatria, candidato nella lista civica di Attilio Fontana. Insomma: tre esponenti del centrodestra contro un solo portavoce del campo progressista.


Le incertezze dovrebbero sciogliersi già nell’arco della mattinata, quando sarà finalmente risolto il rebus matematico costruito sul filo dei decimali. Sì: la composizione della compagine cremonese in Regione è affare legato a calcoli sottili e a «resti» da redistribuire secondo paradigmi più rigidi (e decisivi) della nuda realtà espressa dai numeri in valore assoluto. Così, mentre Ventura è libero di esultare da subito con il suo bottino di circa 2.500 voti, Piloni non può dormire sonni tranquilli malgrado una dote da oltre 5 mila preferenze, «molte più di quelle raccolte cinque anni fa nonostante il significativo calo di elettori – sottolinea il dem nell’immediatezza dell’esito elettorale —. Un risultato straordinario e inatteso». Vero. Che, però, potrebbe non bastare.

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