L'ANALISI
20 Gennaio 2023 - 05:05
SONCINO - Il conto alla rovescia è terminato: l’Ospedale di comunità di Soncino è pronto. Allestite le stanze, pronto a mettersi all’opera il personale medico e di assistenza. «Attendiamo soltanto il via libera definitivo dell’Ats — annuncia la presidente della Fondazione Soncino Silvana Comaroli —: i responsabili hanno già effettuato il sopralluogo prima dell’apertura e si sono complimentati per la qualità del servizio. E a questo punto siamo pronti a partire».
Entro la fine del mese, attesi i primi pazienti. Per il taglio nel nastro, che a quel punto sarà simbolico, bisognerà invece attendere la primavera. La nuova struttura è studiata per le medie degenze, servirà quindi per i ricoveri di pazienti non gravi del territorio, senza pesare sul Pronto soccorso e sulle corsie già sofferenti dei nosocomi maggiori, vale a dire Cremona e Crema.
Potranno essere curate e assistite, contemporaneamente, fino a 19 persone. E se ne occuperanno, 24 ore su 24, 14 dipendenti, tra personale medico, infermieri professionali e operatori socio-sanitari. Una grande, ma soprattutto attesa, novità che ha però una nota nostalgica, a margine dell’intera storia: il nuovo Odc si trova in via De Marcheschi, esattamente nell’immobile storico dove sorgeva il Santo Spirito, l’ultimo ospedale di Soncino soppresso in seguito alle riforme intercorse fra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ‘90.
Questo aspetto, per i soncinesi, straordinariamente legati al loro nosocomio dalla storia quasi secolare, è tutt’altro che secondario, specialmente considerando che nessuno, negli ultimi 30 anni, ha mai davvero digerito la decisione che portò alla chiusura del centro clinico.
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