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Ex Bertarini: «Meritiamo considerazione, abbiamo sempre dato tutto»

La crisi del raviolificio, dalle Rsu aziendali un appello: «Ci aspettiamo sensibilità da parte della proprietà»

Luca Luigi Ugaglia

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redazione@laprovinciacr.it

14 Gennaio 2023 - 20:07

Ex Bertarini: «Meritiamo considerazione, abbiamo sempre dato tutto»

SESTO - «Dalla proprietà ci aspettiamo la sensibilità che ci meritiamo perché noi abbiamo sempre dato tutto». Parola di Rsu. Sì, perché la bella notizia, ammesso che di questi tempi i 54 dipendenti della Bertarini (per ora licenziati ‘in pectore’ visto che la lettera ufficiale non ce l’hanno ancora), possano permettersi di stare allegri o quantomeno tranquilli, è che la Regione avrebbe i soldi per finanziare la loro cassa integrazione straordinaria in deroga. Quella brutta è che la Grandi Pastai Italiani potrebbe dire «Io non ci sto», visto che la condizione principale per far scattare questo ammortizzatore sociale è quella di decretare la cessata attività. Dipenderà tutto dall’esito della trattativa che i sindacalisti Maurizio Zanoni (Cgil) e Roberta Marazzi (Cisl) apriranno con la proprietà nell’incontro fissato venerdì. Sperano nel faccia a faccia, non vogliono la mediazione di un pc.


«Per prima cosa - puntualizzano le rsu aziendali Carmela Montonetti, Gabriele Cima e Fabio Ramella – vogliamo dire che per noi è un’esperienza inaspettata e nonostante le complicazioni di questi ultimi due anni, noi e tutti i nostri colleghi ci abbiamo sempre creduto e abbiamo sempre lavorato dando il meglio per raggiungere gli obiettivi fissati dalla direzione, sia a livello di volumi che a livello qualitativo, adeguandoci ogni volta a cambi di turno o a lavorare il sabato e la domenica. Abbiamo saputo tramite le organizzazioni sindacali che c'è la possibilità di una cassa integrazione straordinaria e questo sarebbe un ulteriore ammortizzatore sociale che potrebbe aiutare i lavoratori prima del licenziamento effettivo, sia per chi è in cerca di nuove opportunità di lavoro, sia per quelli a cui mancano più di due anni alla pensione. Ovviamente speriamo che la proprietà, almeno in questa occasione, dimostri la sensibilità necessaria per affrontare l'emergenza sociale che, con la decisione presa, dovranno affrontare i lavoratori».

I rappresentanti delle Rsu Fabio Ramella, Gabriele Cima, Carmela Montonetti

Proseguono le Rsu: «Ad oggi abbiamo avuto un enorme supporto lavorativo ed umano da parte di Paola Marazzi e Maurizio Zanoni che ci hanno aiutato ad interfacciarci con la proprietà, che si è sempre dimostrata sfuggente e poco affidabile durante tutti gli incontri degli ultimi mesi. Noi RSU siamo delegati della Cisl, ma la collaborazione con la Cgil e i suoi iscritti, in questo difficile periodo, è stata sicuramente essenziale per andare insieme nella direzione della tutela dei lavoratori». Nel frattempo, per tentare di sbrogliare la matassa molto ingarbugliata si è mosso anche il Comune. Il sindaco Carlo Vezzini ha scritto al presidente della Regione Attilio Fontana invitandolo a Sesto per raccogliere gli sfoghi dei lavoratori. Richiesta che, con le elezioni del Pirellone alle porte, il governatore avrebbe tutto l’interesse a raccogliere.

Il suo diretto antagonista Pierfrancesco Majorino sulla questione si è già espresso durante la sua recente visita a Cremona: «È una vicenda sconcertante per 54 lavoratori e famiglie – ha detto – dove ha prevalso il cinismo di chi ha deciso di colpo senza dare comunicazione preventiva di uno stato di crisi che evidentemente covava sotto la cenere. Le istituzioni devono fare di tutto per garantire gli ammortizzatori per non lasciare sole queste persone». «Auspico che tutte le Istituzioni, a qualsiasi livello – scrive Vezzini - in questa importante partita possano dare un loro autorevole contributo per limitare il più possibile ricadute negative sui lavoratori consapevole che, purtroppo, nessuno è dotato di bacchetta magica; mi permetto, pertanto di invitarla nella mia comunità per vedere di persona la realtà industriale locale e per farle ascoltare la voce degli ex dipendenti».

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