L'ANALISI
02 Gennaio 2023 - 15:46
SONCINO - Grande commozione al funerale di Luciano Zanchini, astro guida di un'intera generazione di allenatori, scomparso a 78 anni nel penultimo giorno dell'anno appena concluso. Per porgere l'ultimo saluto al grande allenatore, la chiesa di San Giacomo a Soncino si è riempita, oltre che dei parenti, di personaggi del mondo dello sport locale e nazionale, tra cui Cesare Prandelli, suo illustre allievo fin dagli anni '90.
«La notizia mi ha sconvolto - ha commentato l'ex ct della Nazionale sulla scomparsa di Zanchini -. Tuttora fatico a capire se è realmente successo o meno. Un trauma che fa riflettere su tante cose. Voglio ricordarlo con le sue battute, il suo modo di vedere la vita. Con lui volevo scrivere un libro sulla sua esperienza unica. Professionalmente lascia un vuoto incolmabile. Molti allenatori hanno riflettuto sulle sue considerazioni e sulle sue lezioni di tattica».
Prandelli ha commentato l'uscita del libro «Antonio Cabrini, Cabro il sovrano della fascia sinistra», la biografia fotografica realizzata da Matteo Bonetti sulla carriera del compagno di squadra ai tempi delle Giovanili con la Cremonese: «Ho saputo del libro, lo apprezzo. Sono cresciuto con Antonio, è come un fratello da oltre cinquant’anni. L’amicizia è una forma di amore che non finisce mai». Infine ha rivolto anche un pensiero sul campione Gianluca Vialli: «Gianluca ha dimostrato a tutti di non aver paura di affrontare situazioni impegnative. È un esempio per tantissime persone».
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